Chiude per ferie lo stabilimento Marelli

3 Agosto 2012

I sindacati chiedono altre commesse legate alla produzione del nuovo Suv della Fiat

SULMONA. Chiuso per ferie lo stabilimento sulmonese della Magneti Marelli. L’azienda di casa Fiat, infatti, ha disposto la chiusura estiva dal 30 luglio al 26 agosto.

Solo nei giorni scorsi, dopo aver bruciato in meno di un anno le 52 settimane di cassa integrazione ordinaria, è arrivata la firma dell’accordo sui 12 mesi di ammortizzatore sociale in modalità straordinaria. In più le ultime dichiarazioni dell’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, che rinvia ulteriormente gli investimenti sugli stabilimenti italiani, non lasciano ben sperare. Negli ultimi anni, infatti, continuano ad aumentare i fermi produttivi in occasione delle ferie estive o natalizie nella fabbrica sulmonese della galassia Fiat, dove la produzione a ciclo continuo resta un lontano ricordo per i 650 dipendenti rimasti. Basti pensare che l’anno scorso i vertici della fabbrica avevano disposto venti giorni di chiusura estiva, durante i quali però ditte e operai specializzati si erano occupati di montare le linee dedicate alla Nuova Panda. Secondo gli accordi, vengono prodotti sulle nuove linee produttive bracci e traverse (basi del motore) per 1.300 auto al giorno. Sono 96 gli operai impiegati nella produzione dell’utilitaria, un numero ancora troppo basso secondo le parti sociali, per abbattere la cassa integrazione che riguarda circa 100 dipendenti. Sono infatti 560 i lavoratori divisi sui tre turni quotidiani, che si occupano di mandare avanti la produzione legata soprattutto alle sospensioni del Ducato (per cui la Marelli produce il 75 per cento dei volumi produttivi). I sindacati, stavolta in maniera unitaria dopo la firma dell'accordo separato, tornano ad invocare altre commesse, legate magari al Suv della Fiat, frutto della partnership con l'americana Chrysler. Restano più ottimisti sul futuro del sito Roberto Di Padro (Uilm-Uil), Dante Carrabia (Fim-Cisl) e Domenico Amiconi (Ugl metalmeccanici), a differenza di Pietro Campanella (Fiom-Cgil) che non ha firmato l'accordo.

Federica Pantano

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