Cialente: "Senza fondi ci commissariano"

3 Marzo 2011

L'appello del primo cittadino: il governo conceda le risorse per approvare il bilancio

L'AQUILA. «Mi restano ancora 29 giorni da sindaco: se non riusciamo ad approvare il bilancio e se il governo non ci darà i soldi, L'Aquila verrà commissariata». L'appello è del primo cittadino, Massimo Cialente, il quale, senza mezzi termini, ha indicato l'approvazione del documento contabile come priorità assoluta. Ma il nodo principale è legato alle entrate.

Una preoccupazione all'ordine del giorno nel post-sisma. «Le entrate della fiscalità comunale sono ridottissime e non ce la facciamo», spiega il sindaco Massimo Cialente. «Lo scorso anno abbiamo approvato il bilancio ad agosto. Abbiamo governato in dodicesimi, il che significa poter fare il minimo indispensabile, cioè che non si possono nemmeno riparare le buche delle strade». La data ultima per continuare il mandato è il 31 marzo «se non arrivano aiuti ci commissariano», dichiara, «ho provato a contattare Tremonti ma non arrivano segnali. Ho parlato con il ministero dell'Economia, mi hanno spiegato che è una questione politica». Cialente sottolinea che l'ipotesi di votare un bilancio tecnico non esiste perché «sarebbe una vera macelleria sociale. Ci sono tanti commissariamenti qui in Abruzzo», ha commentato Cialente, «vuol dire che hanno deciso di mandarmi via e allora L'Aquila se la governeranno da soli».

EMERGENZA ABITATIVA Se prima del terremoto i disagi all'Aquila erano legati soprattutto alla sfera lavorativa, ora ci sono quelli connessi alla mancanza della casa e sono tante le persone che si trovano in condizioni di disagio. Per far fronte a questa esigenza, il Comune ha pubblicato un avviso pubblico per la ricerca di case agibili, possibilmente arredate, che saranno prese in affitto e messe a disposizione delle famiglie disagiate. L'amministrazione comunale dispone di 250mila euro l'anno per tre anni da destinare a questi affitti. Il Comune conta di reperire 700 alloggi, con 140 case in arrivo dal Fondo e 500 appartamenti in affitto. I cittadini che vogliano mettere a disposizione le loro case potranno rispondere all'avviso entro il 22 marzo. «Lo ribadiamo, il numero di alloggi costruiti tra progetto Case e Map è stato insufficiente rispetto alle necessità», sottolinea Cialente, «oltre 600 nuclei che avevano chiesto di avere una casa non sono stati accontentati. Per loro sono stati predisposti alberghi, caserme e autonoma sistemazione».

A sopperire alle esigenze abitative è già intervenuto per due volte il Fondo immobiliare, le cui case ospitano attualmente 833 persone. «È da giugno che attendiamo le case del terzo lotto del Fondo immobiliare», spiega l'assessore comunale alle Politiche abitative, Stefania Pezzopane, «dovrebbero essere 140 alloggi, di cui 50 destinate a nuclei svantaggiati, ma da mesi mesi non c'è risposta». Ma spesso, le emergenze abitative e sociali si fondono insieme. «Un altro importante capitolo per l'edilizia è quello delle case Ater, ma anche lì non si è fatto nulla», dichiara il sindaco Cialente, «serve un piano speciale per il recupero l'edilizia pubblica come è stato per le scuole, solo così tra 2 anni potremmo tornare ad una domanda normale».

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