Comune ricorre in appello contro Capri e Benedetti

28 Gennaio 2016

L’AQUILA. Il Comune dell’Aquila accetta lo scontro giudiziario con l’assessore Maurizio Capri e il presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti, i quali hanno chiesto e ottenuto la condanna dell’...

L’AQUILA. Il Comune dell’Aquila accetta lo scontro giudiziario con l’assessore Maurizio Capri e il presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti, i quali hanno chiesto e ottenuto la condanna dell’ente per il versamento di una cifra annuale forfettaria alla cassa forense che a loro spetta in quanto liberi professionisti.

I due, peraltro, hanno già detto di devolvere la somma a opere pie e di avere agito soprattutto per motivi di principio.

L’ente, comunque, si difende e con una delibera di giunta con i soli assenti Leone, Mancini, e ovviamente, Capri, ha deciso di promuovere ricorso contro le due sentenze fotocopia del giudice del lavoro autorizzando il sindaco a nominare l’avvocato pescarese Valerio Speziale per la difesa in giudizio di appello.

Nella stessa delibera di giunta si sostiene che ci sono ragionevoli motivi per appellare le due sentenze in dipendenza del consolidato orientamento del giudice contabile e dello stesso ministero dell’Interno che darebbe ragione al Comune. Quanto alla designazione di un legale esterno, questo lo si deve in relazione al fatto che l’avvocatura comunale si è già pronunciata con un parere interno che è in contrasto con il detto orientamento del giudice contabile.

Lo stesso Comune ha autorizzato a resistere l’ufficio legale nel giudizio promosso dal dipendente E. P. davanti al tribunale civile.

In un ricorso il dipendente ha chiesto la sospensione dell’esecuzione di un certo provvedimento invocandone l’illegittimità e, in subordine, la derubricazione della sanzione.

Secondo il Comune «esistono fondati motivi per costituirsi in giudizio a resistere all’avversa pretesa in considerazione della normativa vigente e degli orientamenti giurisprudenziali prevalenti».

Anche questa delibera comunale è stata votata all’unanimità.

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