Paziente cardiopatico in arrivo da Gaza: sarà curato all’Aquila

12 Agosto 2025

L’ospedale “San Salvatore” curerà un 40enne accompagnato dalla madre. Domani l’arrivo a Roma

L’AQUILA. Dal cuore di una terra in guerra al cuore d’Abruzzo. È un viaggio carico di speranza quello che porterà all’Aquila un uomo di 40 anni, accompagnato dalla madre, in fuga dalla Striscia di Gaza. Un corridoio umanitario, tra i più delicati e complessi da gestire, che attraversa confini e difficoltà logistiche per garantire un futuro possibile a chi vive sotto le bombe e la paura. L’uomo soffre di gravi problemi cardiaci e a prendersene cura sarà il reparto di Cardiologia dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, diretto dal professor Livio Giuliani. Si tratta del primo – e quasi certamente non dell’ultimo – contributo che l’Abruzzo offrirà a questa missione internazionale di solidarietà, per curare bambini e adulti che vivono nell’inferno di Gaza, martoriata dal conflitto tra Israele e Hamas. Un’operazione complessa, coordinata dall’aquilano Franco Marinangeli, referente sanitario regionale per le emergenze, in stretta sinergia con l’Agenzia regionale di Protezione civile, diretta da Maurizio Scelli. In questo delicato equilibrio tra assistenza sanitaria e accoglienza, l’Asl dell’Aquila gestirà l’intero percorso clinico, mentre la Protezione civile si occuperà di ospitare la donna che accompagnerà il paziente.

Secondo il programma prestabilito, salvo variazioni dell’ultima ora – frequenti in contesti così fragili – il C-130 messo a disposizione dal governo italiano atterrerà domani sera, intorno alle 19.45, all’aeroporto di Ciampino. Da lì, il paziente sarà trasferito in ambulanza del 118 provinciale fino alla Cardiologia del San Salvatore, dove sarà sottoposto alle cure necessarie.

È stato lo stesso Marinangeli a interloquire con la Cross di Pistoia – la Centrale Remota Operazioni Soccorso Sanitario – una delle due strutture sanitarie di coordinamento d’eccellenza attive per conto del Dipartimento della Protezione Civile (l’altra si trova a Torino), specializzate nella gestione dei soccorsi urgenti in emergenze rilevanti su scala nazionale. Dopo aver valutato il caso, il professor Marinangeli ha optato per l’ospedale aquilano come centro di riferimento.

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