L’Aquila

Dengue dopo il viaggio di nozze: paura per una giovane coppia

4 Settembre 2025

L’Aquila, un imprenditore e sua moglie contagiati: i sintomi (febbre alta e malessere) al rientro: ora stanno bene. L’Asl ha fatto scattare subito le misure: isolamento e “caccia” alle zanzare anche sul luogo di lavoro

L’AQUILA. Doveva essere soltanto un viaggio di nozze indimenticabile, tra mare cristallino e paesaggi da cartolina. Invece, al ritorno, la felicità di una giovane coppia aquilana ha ceduto il passo a giorni di febbre alta, dolori muscolari e spossatezza. Quello che sembrava un malanno passeggero si è rivelato qualcosa di diverso: dengue, la malattia trasmessa dalle zanzare che fino a pochi anni fa sembrava appartenere solo a luoghi lontani. La paura, fortunatamente, è durata solo pochi giorni, ma il caso ha comunque fatto scattare l’allarme e soprattutto il protocollo sanitario che prevede isolamento e disinfestazione dei luoghi. E anche una particolare “caccia” alle zanzare che potrebbero in astratto divenire veicolo di nuovi contagi.

Il giovane imprenditore, trentenne, ha raccontato che tutto è cominciato con una febbre che non accennava a diminuire, accompagnata da dolori articolari, mal di testa e fastidi agli occhi. Sintomi che si sono palesati al rientro dal viaggio che ha avuto tra le altre tappe anche le isole Maldive.

Parallelamente, la moglie ha sviluppato sintomi analoghi nello stesso arco di tempo, segnale evidente che non si trattava di una semplice, banale, influenza. È così scattato l’allarme e la coppia ha scelto di rivolgersi tempestivamente al reparto di Malattie infettive dell’ospedale dell’Aquila, diretto da Alessandro Grimaldi, che è anche presidente dell’Ordine dei medici, dove gli accertamenti hanno confermato: dengue, con ogni probabilità trasmessa da una zanzara tigre durante il viaggio post nuziale.

Per la patologia non esiste una cura specifica, ma solo terapie di supporto capaci di alleviare i sintomi. La coppia ha trascorso così giorni di riposo assoluto, con idratazione continua e isolamento temporaneo per scongiurare l’eventualità - comunque bassa - di estensione dei contagi. L’imprenditore ha riferito che la fase acuta è durata circa dieci giorni, tra febbre alta, malessere diffuso e dolori intensi, fino al graduale miglioramento.

L’Asl ha ovviamente avviato tutte le azioni di controllo, monitoraggio e gestione dell’evento, così come previsto dai protocolli. Che prevedono l’attivazione di ulteriori misure e indagini, anche sul luogo di lavoro.

Le autorità sanitarie competenti, una volta ricevuta la segnalazione, hanno predisposto un intervento di disinfestazione e il monitoraggio delle aree frequentate dai due giovani, tra cui l’ambiente professionale. Dove è stato installato un particolare congegno sonoro in grado di attirare le zanzare, con l’obiettivo di evitare che ulteriori punture possano poi veicolare la patologia. In realtà, come spiega nell’intervista in basso il primario di Malattie infettive, Alessandro Grimaldi, esistono particolari “vettori” in grado potenzialmente di estendere i contagi, a differenza per esempio di ciò che accade con la West Nile (il “serbatoio” sono gli uccelli), e dunque le misure adottate hanno avuto essenzialmente uno scopo precauzionale. Il tempo ha fatto il suo corso. Oggi la coppia sta bene e l’episodio è stato archiviato senza complicazioni.

Ma l’esperienza ha lasciato un monito: l’assenza di un vaccino in Italia, il ruolo cruciale della protezione individuale (repellenti, abiti coprenti, zanzariere) e l’importanza dei controlli ambientali — anche nei luoghi di lavoro — rappresentano la linea di difesa principale contro malattie ritenute un tempo lontane, ora alla portata. Accorgimenti necessari per chi dovesse decidere di andare in vacanza in luoghi potenzialmente a rischio.

In un mondo dove i confini si affievoliscono sempre di più e le distanze si accorciano, casi come quello aquilano ricordano che anche in Abruzzo, malattie “esotiche” possono bussare alle porte di casa. Un richiamo discreto ma forte: in viaggio, come nella quotidianità, la salute non va mai data per scontata.

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