Fontana, ecco le telecamere

Recinzione e videosorveglianza dopo la riaccensione in seguito ai restauri

L’AQUILA. Videosorveglianza e recinzione. Sono queste le parole d’ordine che l’amministrazione comunale intende perseguire per preservare da vandalismo e sporcizia la Fontana luminosa, tornata a vivere e a zampillare acqua pochi giorni fa, dopo un lungo restauro. La porta d’accesso alla città dal lato Nord è al centro dell’attenzione, in questi giorni, degli aquilani e dei turisti che si fermano per un selfie o un video soprattutto nelle ore serali.

IL PROGETTO. Dopo anni di attesa il piano di videosorveglianza verrà realizzato a piccoli passi, proprio a partire dalla Fontana luminosa. La recinzione, invece, dev’essere di quelle stile Fontana di Trevi: il paragone non è azzardato se, come spiega l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, «la Fontana è un monumento e dev’essere preservato, protetto, goduto dall’esterno e non mettendosi a cavalcioni sulle pietre». Basterà, dunque, una recinzione in ferro che non disturbi la visuale e non ingabbi l’opera, «ma faccia da limite fisico che non dev’essere attraversato». Guardare, fotografare e non toccare, né rovinare. Queste le urgenze da attuare ora adesso che il monumento realizzato negli anni Trenta è stato ripulito, ristrutturato, sottoposto a una profonda manutenzione mai ricevuta in 80 anni di vita. Non è soltanto una questione di risparmio, ma di rispetto per un’opera d’arte e per la città che sta rinascendo. Ecco perché la videosorveglianza partirà dai monumenti, i primi a essere sorvegliati per immortalare eventuali vandali.

LA GARA. Si parte a gennaio con una gara pubblica per l’affidamento delle telecamere in alcuni punti cruciali: dalla Fontana verso palazzo Fibbioni (l’assessore Maurizio Capri spera di poter arrivare anche a piazza Duomo). Gli interventi saranno resi possibili grazie ai 40mila euro chiesti all’Usra come anticipazione rispetto al più ampio finanziamento di 3 milioni necessario per l’intero sistema di telecamere. Con l’anno nuovo, assicura Capri, sarà anche predisposto il wi fi in zona Parco del Castello. Valorizzare il centro storico significa anche chiuderlo al traffico, laddove possibile. Quello di un grande centro storico pedonalizzato è uno dei pallini del sindaco Massimo Cialente. L’area intorno alla Fontana luminosa – piazza Battaglione Alpini e via Castello – sarà liberata dalle auto e dai parcheggi, interrati con un parcheggio sotterraneo oggetto di un project financing che ha già un suo proponente. Un progetto che vede il Comune partecipare con 4 milioni. «Non possiamo pensare che un monumento come la Fontana, costato un bel po’ di soldi (34mila euro il contributo del Comune) sia oggetto di vandalismo», spiega Di Stefano. «Poi bisogna fare subito una recinzione all’inizio della Fontana e sistemare l’accesso al traffico, con delle vie interrate: è uno degli obiettivi dell’amministrazione», chiarisce l’assessore. Le strade faranno da collegamento tra via Castello e viale Gran Sasso e poi viale Nizza. Il progetto prevede la nascita di una galleria commerciale nella parte superiore di viale Ovidio, con 1.100 mq di negozi, mentre al livello -1 verrà realizzata una rotatoria per regolare il traffico da via Castello, via del Crocifisso, viale Gran Sasso e via Duca degli Abruzzi. Al livello ancora inferiore saranno realizzati 172 posti macchina. Via Duca degli Abruzzi, viale Nizza e piazza della Genca saranno riqualificate con verde pubblico, ricollegato all’area verde del Parco del Castello. Al livello -2 ulteriori 52 posti auto saranno collegati con una rampa d’ingresso in via del Crocifisso. Un’opera di riqualificazione da oltre 6 milioni, ma manca il progetto esecutivo, ancora all’esame dei dirigenti comunali; una volta assegnato il progetto esecutivo dovrà andare in gara, trattandosi di fondi pubblici. «Si realizzerà, in questo modo, l’idea di questa parte di città come la disegnò Renzo Piano quando ci regalò il masterplan del Parco del Castello», chiosa Di Stefano.

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