In tribunale a Sulmona con la canotta: espulsi in sei

8 Giugno 2025

Dal 17 giugno la disposizione del procuratore: non si entra con i pantaloni corti nelle aule di giustizia

SULMONA. Niente ciabatte in aule di tribunale, né pantaloni corti davanti al giudice. Con buona pace dell’estate che avanza, bisognerà stringere i denti e sudare un po’ dentro il tribunale di Sulmona, dove torna di “moda” la disposizione sull’abbigliamento da indossare, entrata in vigore il 17 giugno dello scorso anno.

A rinfrescare la memoria agli utenti ci hanno pensato gli addetti alla sicurezza, chiamati ad applicare la disposizione e a rimandare indietro quanti non sono in linea con il dress code richiesto per entrare in tribunale. Sei ne hanno fatto le spese soltanto lo scorso giovedì, il giorno delle udienze penali, poiché si erano presentati in tribunale con un abbigliamento non consono al regolamento.

Per poter accedere negli uffici giudiziari di Sulmona bisognerà, quindi, rispettare la disposizione adottata a suo tempo dal procuratore della Repubblica di Sulmona, Luciano D’Angelo. Divieto assoluto di pantaloni corti il cui margine inferiore non raggiunga la caviglia. Niente infradito o ciabatte. Non si entra negli uffici neppure con indosso canottiere e altri indumenti che non rispettino i criteri di «professionalità e decoro richiesti per un ambiente giudiziario», come recita il regolamento.

Lo scorso anno, dopo una prova generale, la circolare del procuratore era stata accolta e attuata senza particolari problematiche. Soltanto per un perito, che doveva sfilare davanti al giudice per un accertamento tecnico, la Procura della Repubblica aveva accordato una deroga al professionista.

©RIPRODUZIONE RISERVATA