Incidente mortale, indagini sviate

15 Ottobre 2014

Sei sotto processo per appurare il presunto tentativo di alterare gli accertamenti sulle cause

L’AQUILA. Sei persone sono sotto processo per via di una vicenda ancora tutta da chiarire scaturita dalla morte accidentale, avvenuta nel 2010, di Maurizio Cucchiella, il quale si lanciò da un mezzo che trasportava granturco dopo essersi accorto che si erano rotti i freni. La tragedia ci fu nella frazione di Preturo. Sotto accusa c’è Andrea D’Alessandro, il quale era alla guida di quel mezzo sul quale viaggiava anche la vittima, ritenuto difettoso a causa della mancata manutenzione. Ma l’accusa più importante è la frode processuale che riguarda tre persone: Andrea D’Alessandro, Claudio D’Alessandro, Martino Capulli. Essi, infatti, sulla scorta di alcune dichiarazioni ritenute non veritiere dalla Procura, avrebbero tentato di convincere gli investigatori che il mezzo con il quale ci fu l’incidente fosse un altro e non quello privo di manutenzione.

C’è poi l’accusa di falso per Claudio D’Alessandro, Sourour Medreanu, Radia Karron. Sono accusati di avere annotato al Pra che il mezzo con il quale si sarebbe verificato l’incidente era stato consegnato a un centro demolizione il 9 agosto 2010 mentre l’incidente si verificò il 17 agosto, ovvero pochi giorni dopo. Lo scopo, pertanto, era quello di sostenere che il mezzo realmente al centro della vicenda era stato già consegnato all’autodemolizione e dunque non poteva essere quello dell’incidente mortale. Sotto accusa, per favoreggiamento, anche Nicola Lely, sulla scorta di presunti tentativi di eludere le investigazioni. Nella giornata di ieri, davanti al giudice unico Giuseppe Nicola Grieco, sono state effettuate le costituzioni e un’altra serie di adempimenti tecnici. Poi il rinvio al 10 febbraio 2015. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Antonio Valentini, Francesco Valentini, Roberto Tinari.

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