Il piede in legno di una trave portante completamente divorato dall'umidità (foto Raniero Pizzi)

L'Aquila, pilastri marci al Piano Case: 70 sfollati

Infiltrazioni d'acqua nelle mura della palazzina della piastra 1 a Coppito 2. Il Comune avvia un mega-sgombero

L’AQUILA . L’ultima segnalazione risale a pochi giorni fa, quando i residenti avevano riferito degli strani rumori provenienti dalle pareti degli alloggi.
Ieri la conferma dei timori, e l’evacuazione in fretta e furia delle 24 famiglie (70 persone) che abitavano nella piastra 1 del Progetto Case di Coppito 2. Un nuovo trasloco, dunque, a otto anni dal sisma, un déjà vu per quelle famiglie che avevano perso la casa e costrette di nuovo a lasciare l’alloggio in cui hanno vissuto per tanto tempo. Stavolta non si è trattato di balconi pericolanti, come accaduto a Cese di Preturo tempo fa, ma di infiltrazioni di acqua piovana che hanno compromesso la staticità dei pilastri che sorreggono il terrazzo esterno del primo piano della palazzina. È stata una crepa orizzontale, notata dall’ingegnere del Comune durante i controlli ordinari sulla struttura, a far scattare accertamenti più approfonditi. Come ha spiegato l’architetto Enrica De Paulis, dirigente del settore comunale preposto, i tecnici hanno constatato che la struttura perimetrale portante era immersa nell’acqua stagnante dall'ultima pioggia. La causa risiede nella guaina impermeabilizzante che è stata sistemata male, o quantomeno in maniera tale da non assolvere al suo compito, quello di evitare le infiltrazioni di acqua. Per capire la gravità della compromissione è stato necessario rimuovere parte del pavimento. Operazione che ha consentito di appurare che i pilastri erano marciti alla base, tanto da provocare qualche cedimento negli alloggi. La causa, secondo l’architetto De Paulis, sarebbe riconducibile alla cattiva esecuzione del lavori. Stanotte 20 famiglie sono state ospitate all’hotel Amiternum, mentre le altre quattro hanno trovato una sistemazione da parenti o amici. Sul posto, oltre ai tecnici comunali, alla polizia municipale e alla dirigente De Paulis, i vigili del fuoco, l’assessore Fabio Pelini e il consigliere comunale di opposizione Roberto Tinari, che riconduce tutto all’assenza di manutenzione. «È singolare», ha osservato, «che si effettui lo sgombero dopo l’annuncio dell’arrivo in città di Silvio Berlusconi». L’assessore Fabio Pelini ha assicurato che tutti i nuovi sfollati già in mattinata potranno scegliere, nell’ambito degli alloggi disponibili del Progetto Case, la loro nuova collocazione.
«Per quanto riguarda le assegnazioni», ha detto, «la priorità sarà data a famiglie con anziani e bambini. Ormai», ha osservato, «la nostra struttura è talmente rodata a risolvere emergenze di ogni tipo che siamo in grado di dare risposte in tempi brevissimi». Tutte le spese per l’attivazione delle nuove utenze saranno a carico del Comune. E ieri notte, per prevenire fenomeni di sciacallaggio, pattuglie della polizia municipale hanno presidiato la zona. I controlli circa la staticità delle strutture portanti saranno estesi ad altre dieci piastre realizzate dalla stessa impresa che ha costruito Coppito 2.
Le sirene accese dei mezzi dei vigili del fuoco lungo Viale Corrado IV, nel primo pomeriggio di ieri, l’arrivo delle famiglie in hotel, hanno richiamato alla mente il crollo dei balconi che si è verificato a Cese di Preturo. L’ultimo si è verificato l’autunno scorso, sempre a causa del cedimento strutturale che ha determinato l’evacuazione di altre palazzine dello stesso complesso, sequestrate un anno e mezzo prima dalla Procura della Repubblica.
Il processo, che vede 37 indagati per il crollo del balcone nella palazzina del Progetto Case di Cese di Preturo, tuttavia, è stato trasferito a Piacenza.
A inoltrare richiesta di trasferimento per incompetenza territoriale sono stati gli avvocati di uno degli imputati.
©RIPRODUZIONE RISERVATA