Nino Torrelli, morto all’età di 84 anni. A destra un'immagine di quando ricopriva il ruolo di sindaco

CELANO

L'ultimo saluto all'ex sindaco Torrelli

Celebrati i funerali dell'esponente della Democrazia cristiana morto a 84 anni dopo una lunga malattia. È stato anche consigliere regionale e presidente Arssa. Una vita trascorsa tra la passione politica e la sua professione di ingegnere

 

CELANO. L'addio all’ex sindaco Nino Torrelli. L’ingegnere e politico di lungo corso si è spento ieri, all’età di 84 anni, nella sua casa di via don Minzoni, dopo una lunga malattia. L’ultimo saluto oggi pomeriggio, nella parrocchia di San Giovanni, dove si sono celebrati i funerali. Esponente di spicco della Democrazia Cristiana fu anche consigliere regionale, presidente dell’ex Ente Fucino e commissario del Consorzio di bonifica. Torrelli rivestì la carica di sindaco della città per ben due mandati: venne eletto la prima volta negli anni Settanta riconquistando la fascia tricolore a distanza di qualche mandato negli anni Novanta.

Come primo cittadino fu uno dei fautori della mostra internazionale di arte sacra che si tenne al Castello di Celano. Con Torrelli la città perde una figura di riferimento, molto stimata e benvoluta da tutti. "Personaggio indiscusso della Democrazia cristiana e leader a Celano, e non solo, il caro amico Nino Torrelli fu un consigliere regionale apprezzato, capace e molto legato al territorio", ricorda l’amico e politico marsicano, Ezio Stati. "La politica però non lo premiò, saltò un turno e la volta successiva decise di non ricandidarsi. Fu anche presidente dell’Arssa (ex Ente Fucino) e la fece decollare come solo lui poteva fare, con capacità e determinazione, conferendo lustro al nostro territorio. Per Celano, la Marsica e l’Abruzzo intero la scomparsa di Nino è una grandissima perdita".

L’ex sindaco di Celano si divideva tra l’indiscussa passione per la politica, la professione di ingegnere che lo aveva portato a progettare opere non solo in città, ma in tutta la regione, e l’insegnamento. Aveva mosso i primi passi da docente nella scuola media di Celano dove insegnava matematica, approdando successivamente all’istituto per Geometri di Avezzano. Viene ricordato come un insegnante gioviale, capace di motivare i suoi studenti, cui si rivolgeva quasi come un padre. Era anche uno sportivo e grande tifoso del Celano calcio ai tempi della C2. Insomma, un uomo dalle mille sfaccettature che non ha trascurato nulla, dall’impegno politico e professionale passando per la cultura, lo sport e l’amicizia. "Con lui ho condiviso le prime esperienze scolastiche e politiche con la Dc", ricorda il professore Abramo Frigioni, "oltre ad iniziative sociali, culturali e a momenti vissuti in famiglia. Un amico speciale, una persona perbene e indimenticabile, simpatico, amato e rispettato da tutti. E in quel tutti sono compresi anche gli avversari politici".

Lascia la moglie Regina, i figli Elisa e Giampaolo, quest’ultimo dipendente dell’ufficio tecnico prima al Comune di Tagliacozzo e ora a quello di Avezzano.
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