La denuncia di un autista di bus sulle condizioni della statale 17: «Su quella strada si rischia la vita»

30 Ottobre 2025

Lo sfogo di un conducente al Centro dopo la morte del 72enne romeno investito da un camion: «Servono marciapiedi e veri rallentatori, spesso siamo noi a fare attraversare i passeggeri»

L’AQUILA. È uno sfogo vero e proprio quello di un autista aquilano di autobus, in merito alla questione sicurezza, soprattutto alla luce di quanto accaduto sulla statale 17 di Bazzano, con la morte dell’uomo investito da un camion, l’altro giorno.

La tragica fine di Ioan Bud ha riacceso il confronto che si sviluppa anche con toni accesi. Come quelli, appassionati e quasi accorati, di un conducente di pullman che si è rivolto al Centro. «Dovrebbero mettere sulle strade»spiega «dei riduttori dei velocità. Le persone oggi sono sotto stress e sempre di corsa ma con alcuni sistemi si potrebbe ridurre la velocità delle auto. I passaggi pedonali rialzati servono a tutelare il pedone dalle auto, ma se ci passa un bus o un camion non c’è protezione e non si risolve nulla. Per la riduzione della velocità penserei più a dei mini dossi, come quelli nella zona del centro commerciale L’Aquilone, quelli invitano a rallentare perché producono delle vibrazioni anche su autobus o tir. Anche in presenza di un colpo di sonno per me sono utili». Altra problematica è quella delle rotatorie dove ormai le macchine arrivano sempre ad alta velocità con alcune, denuncia, che sono dritte e non servono, anzi sono pure pericolose».

«Il problema è che la vita di oggi» aggiunge «è frenetica e si guida spesso come automi. In più chi ancora non rientra a casa spesso è costretto a percorrere tanti chilometri per raggiungere il posto di lavoro o le scuole dei figli».

L’ARTERIA  L’autista punta il dito sulla statale 17 dove è stato investito e ucciso Giovanni, l’uomo di 72 anni romeno che stava attraversando la strada con la bici al seguito. «Spesso quando in quella zona scarichiamo le persone alla fermata dove oggi c’è un fiore per onorare il ricordo di chi ci è morto» racconta, «siamo noi autisti a guardare le macchine che arrivano per consentire alle persone di attraversare o camminare in sicurezza. Quella zona è piena di gente perché ci sono le attività commerciali, tante persone sono senza macchina e sono costrette a camminare sul ciglio della strada, rischiando la vita ogni giorno perché non ci sono marciapiedi o banchine laterali per pedoni e biciclette. Io invito l’Anas e il Comune a pensare a questo aspetto e ad investire sulla sicurezza realizzando dei marciapiedi adeguati. Dove c’è l’attraversamento inoltre» consiglia, «le strisce pedonali vanno fatte dietro alle fermate e non davanti perché la macchina non vede chi attraversa. Dall’alto della nostra posizione sul bus si vede ma dalla normale vettura no. Di notte i pedoni non si vedono e un’ulteriore preoccupazione è rappresentata dall’uso massiccio di monopattini che creano non poche difficoltà a chi guida, a volte vendono violate tutte le regole della normale circolazione e questo accade soprattutto nella zona del terminal di Collemaggio e in viale della Croce Rossa».

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