Masciovecchio (Ordine Ingegneri): «Da noi case sicure»

L’AQUILA. «L’intero patrimonio edilizio all’Aquila e zone limitrofe è di gran lunga superiore a quello delle altre città perché il terremoto ci ha imposto di apportarvi migliorie dal punto di vista...

L’AQUILA. «L’intero patrimonio edilizio all’Aquila e zone limitrofe è di gran lunga superiore a quello delle altre città perché il terremoto ci ha imposto di apportarvi migliorie dal punto di vista sismico. Speriamo che lo Stato si impegni per fornire a tutti i cittadini quest’opportunità, e non solo sulla scia di eventi emergenziali, ma decidendo di investire finalmente sul fronte della prevenzione».

Lo afferma il presidente dell’Ordine degli Ingegneri Elio Masciovecchio. «Quanto accaduto dovrebbe farci riflettere», continua Masciovecchio. «Quello di cui il nostro Paese ha maggior bisogno è che si intervenga non tanto dando i soldi a chi risparmia di più dal punto di vista energetico – aspetto che rimane di primaria importanza – ma a chi cerca di proteggere la vita delle persone, anche attraverso la possibilità di finanziamenti europei».

Secondo Masciovecchio le abitazioni sono tecnicamente più affidabili rispetto a prima del 6 aprile. «I nostri edifici», assicura, «sono i migliori di tutto il Centro Italia perché sono stati già oggetto di interventi di miglioramento. Ad esempio, all’Aquila bisogna garantire almeno il 60% di sicurezza sismica per le case classificate E, ovvero quelle che hanno subìto i danni più gravi». Tuttavia, nonostante i nuovi allarmi registrati di recente, nessuna norma nazionale prevede il certificato di vulnerabilità, mentre per Masciovecchio «sarebbe ormai auspicabile al fine di aumentare la consapevolezza del rischio sismico e iniziare a mettere in sicurezza tutto il patrimonio edilizio nazionale». Essere vicini al cittadino, garantendo una professionalità adeguata e coerente alle diverse problematiche, è una delle priorità per l’Ordine degli Ingegneri aquilani. «Stiamo continuando a mettere a disposizione i nostri volontari, laddove necessario, per le verifiche di agibilità, coordinate dalla Protezione civile. All’Aquila e in tutto il cratere sismico rimane però un problema: ricostruire i centri storici. Le periferie sono completate per più del 95%, mentre per il centro storico stiamo lavorando con risultati importanti e dobbiamo continuare a farlo, a prescindere da eventuali altri terremoti. L’obiettivo ora è chiudere la ricostruzione del centro, comprese le frazioni e tutti i comuni del cratere entro sei anni».

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