Mazze di ferro nel furgone Denunciati cinque giovani Treni, chiusa la stazione

8 Luglio 2009

Maroni: «Faremo di tutto per bloccare i violenti» Il prefetto Gabrielli: «Non sarà un’altra Genova»

L’AQUILA. «Non sarà un’altra Genova». Ne è convinto, Franco Gabrielli, che è stato a capo del servizio segreto civile italiano ma che oggi è chiamato ad affrontare il G8 dell’Aquila nelle vesti di prefetto. Dalla sua stanza, con vista sulla tenda verde militare di Gheddafi, Gabrielli lancia segnali distensivi, nelle stesse ore in cui a Roma si scatena la rabbia dei manifestanti e scoppiano gli incidenti con blocchi stradali e arresti. Riflessi che all’Aquila si traducono prima nell’arresto di Egidio Giordano, leader del centro sociale napoletano «Insurgencia», preso poche ore dopo la fiaccolata dei comitati, poi nella denuncia di cinque francesi con mazze da baseball nel portabagagli dell’auto. Segnali non da allarme rosso, ma nemmeno da trascurare. «Credo e confido nell’intelligenza degli aquilani», dice Gabrielli. «I comitati hanno dimostrato grande senso di responsabilità nella fiaccolata in centro storico e hanno mantenuto gli impegni assunti nei confronti della cittadinanza aquilana e delle istituzioni. Gli aquilani hanno richiesto giustizia e verità e questa è una richiesta da sottoscrivere. Hanno fatto tutto nella massima normalità, dimostrando di essere pacifici e per questo loro comportamento vanno ringraziati. L’arresto e le denunce eseguiti all’Aquila sono il segno che il dispositivo di sicurezza funziona. Che ci fossero persone che potevano risultare non gradite non ce lo siamo mai nascosto. Sta nell’ordine delle cose in eventi come questo, ma il fatto che i carabinieri li abbiano identificati e denunciati è di buon auspicio. Al momento non v’è nulla che faccia presagire a una organizzazione più vasta. Per ora registriamo che manca una regìa complessiva ma non è escluso che altre persone, isolatamente, vogliano raggiungere la città per manifestare. Se il loro intento sarà quello di manifestare pacificamente saranno i benvenuti. Se ciò non fosse, avranno il trattamento che è stato riservato a queste persone denunciate. In questo momento occorre far capire che siamo sul territorio, che siamo vigili e che tutto ciò che sarà fuori della legalità sarà perseguito adeguatamente. Quanto al rischio dell’arrivo dei cosiddetti Black Block non so se, oggettivamente, ci sarà un pericolo del genere nei prossimi giorni. I servizi di intelligence stanno lavorando e ci diranno. Sono convinto, tuttavia, che il dispositivo che abbiamo attivato sta funzionando bene. La professionalità degli operatori della sicurezza è una garanzia».

STAZIONE CHIUSA. Dalle 22 di ieri e fino alle 24 di venerdì Trenitalia limiterà il servizio ferroviario sulla linea ferroviaria Rieti-Antrodoco-L’Aquila-Sulmona. La stazione dell’Aquila resterà chiusa. Anche questo è un provvedimento disposto dalla prefettura come forma di prevenzione. Infatti, le possibili azioni di disturbo del G8 da parte della galassia antagonista possono arrivare da ogni parte. Per i responsabili della sicurezza non ci sono «segnali specifici» di rischio. Sull’argomento è intervenuto anche il ministro dell’Interno Roberto Maroni. «Garantiremo la libertà di pensiero, ma faremo di tutto per impedire ai violenti di agire. Tutto quello che era da fare è stato fatto», ha detto Maroni, dopo aver presieduto una riunione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza con il capo della polizia Antonio Manganelli. «Siamo aggiornati sulle misure di sicurezza adottate. Abbiamo messo a punto un modello efficiente del quale anche rappresentanti dei paesi esteri ci hanno chiesto informazioni e io ne sono orgoglioso. Vigileremo per garantire la libertà di pensiero», assicura il responsabile del Viminale, «ma se qualcuno pensa di portare con sé spranghe, estintori e biglie, faremo di tutto per impedirgli di partecipare alle manifestazioni perché significa che si vogliono fare atti di violenza. È stata, comunque, svolta una forte azione investigativa per prevenire gli incidenti che qualcuno ha in mente di fare».

MAZZE DA BASEBALL.
Cinque mazze di ferro, una da baseball, due aste di metallo (tipo appendiabiti) e altri oggetti per offendere. Il furgone Renault Master, con cinque giovani di nazionalità francese a bordo, di età compresa tra i 25 e i 35 anni, notato vicino alla Coop di Pettino, è stato fermato e controllato dai carabinieri del Reparto operativo dell’Aquila, comandati dal tenente colonnello Giovanni Di Niso. Il sospetto è che stessero cercando di accamparsi vicino alla Scuola della Finanza per preparare qualche azione contro il G8. In mancanza di elementi per l’arresto, tuttavia, sono stati tutti denunciati a piede libero e invitati a lasciare il territorio dell’Aquila. Probabilmente ieri sera, prima di essere fermati e perquisiti, stavano cercando una sistemazione nei pressi di Pettino.

I COMITATI.
«Gli aquilani vogliono contare», spiega Sara Vegni del comitato 3 e 32 e di quello «A Sud». «Abbiamo maturato questa forte volontà anche incontrando i comitati che nelle altre parti d’Italia, vedi Vicenza con la base Nato e Napoli con i rifiuti, vivono scelte imposte dall’alto con episodi legati alla mancanza di democrazia. Continueremo a far sentire la nostra voce e sappiamo in anticipo che questa azione durerà degli anni». Per domani pomeriggio alla Villa è in programma un sit-in informativo sulla ricostruzione «dedicato ai Grandi del mondo».