Mega-appalto per le fogne ditta esclusa ricorre al Tar

3 Dicembre 2013

Sottoservizi in centro storico, il Tar decide sulla richiesta di sospensiva L’imprenditore Frattale: «L’avvio dei lavori rischia di slittare di 2-3 mesi»

L’AQUILA. Il mega-appalto da 27 milioni che ha visto prevalere due grosse imprese aquilane, associate alla ravennate Acmar, si ferma ancor prima di cominciare. Sarà difficile che i lavori alle fogne del centro storico possano partire entro l’anno. Infatti, una ditta esclusa – l’Alma Cis costruzione impianti speciali dell’imprenditore pescarese Enrico Marramiero, che è arrivata al secondo posto – ha presentato ricorso al Tar Abruzzo. I giudici amministrativi esamineranno nell’udienza prenatalizia del 18 dicembre la richiesta di sospensiva. Fino a quel momento, dunque, l’aggiudicazione dell’appalto all’associazione temporanea d’impresa formata dall’Acmar di Ravenna e dalle imprese aquilane Edilfrair (Frattale) e Taddei resta sub judice. La conferma del ricorso arriva dallo stesso presidente dell’Ance L’Aquila Gianni Frattale.

«L’avvio dei lavori non potrà avvenire prima di due-tre mesi», conferma l’imprenditore che si è associato con le coop ravennati e i Taddei della Edimo per realizzare le reti sotterranee del centro storico. «Ci difenderemo nelle sedi opportune», afferma Frattale. «Poi, ovviamente, vinca il migliore. Attendiamo serenamente il verdetto del Tar convinti delle nostre ragioni. Per questo motivo non si può neppure indicativamente ipotizzare una data di avvio dei lavori».

L’appalto (importo 32 milioni) è stato aggiudicato all’Ati Acmar-Edilfrair-Taddei a 27 milioni, con un ribasso del 16 per cento. Tra le undici ditte che hanno partecipato con la presentazione di progetti ci sono numerose aziende abruzzesi, il che viene salutato positivamente dallo stesso presidente della Gran Sasso acqua spa Americo Di Benedetto. L’azienda, ente aggiudicatore, si sta occupando ora di definire l’iter per la gara del secondo lotto, da 42 milioni, che riguarda il completamento delle opere per il centro storico e gli interventi nelle frazioni.

L’intervento del primo lotto riguarda la realizzazione di nuovi sottoservizi sull’asse centrale, oltre a San Bernardino e Santa Maria di Farfa, in sostituzione di quelli danneggiati dal terremoto. Inoltre, dovranno essere resi più funzionali quelli non danneggiati. Il tutto in 18 mesi. Ma i tempi, anche per via del ricorso al Tar, sono destinati inevitabilmente a dilatarsi.

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