Punti ai vigili urbani per ogni auto multata

Polemica sugli “incentivi” a sanzionare i cittadini dopo i moduli di resoconto distribuiti dal Comune

AVEZZANO. Più multe vengono fatte agli avezzanesi e più alto diventa il punteggio per i vigili urbani. Sembra uno scherzo, ma è proprio così. Infatti ogni vigile guadagna punti, e anche incentivi, se fa più multe. Ma anche se le fa più alte.

È quello che accade alla polizia locale di Avezzano, dove le schede denominate “report performance” stanno suscitando non poche polemiche dentro e fuori il Comune. In un’azienda privata questi “incentivi” potrebbero essere visti anche come una scelta per ottenere maggiore efficienza dal personale. Ma viene da chiedersi se in un settore come quello del controllo volto ad arginare e punire le infrazioni amministrative e al codice della strada, tutto ciò possa essere considerato normale. Ed è proprio sull’opportunità di legare – o meno – l’acquisizione di punti al numero delle multe elevate, che ad Avezzano si è aperto un acceso dibattito. Certo, chiunque di fronte all’allettante proposta di veder lievitare il suo stipendio in base al numero delle multe staccate, potrebbe arrivare ad avere meno elasticità e più “voglia” di scrivere verbali. Insomma, un sistema che incentiva il ricorso al blocchetto delle multe. Il modulo in questione parla di 7 punti al vigile che fa una multa fino a 50 euro; di 10 punti fino a 100 e di 20 punti fino a 300. E così via fino ad arrivare a un pieno di punti (120) per una sanzione pecuniaria oltre i 5001 euro. Come possano, poi, questi punti tramutarsi in incentivi economici per i vigili o in premi produttività non è chiaro. Chiaro è, però, che il punteggio sale se salgono le multe staccate dal blocchetto.

Per il comandante della polizia municipale Luca Montanari questo tipo di valutazioni può avere solo finalità di tipo interno. «Partiamo dal presupposto che solitamente le sanzioni non sono mai obiettivi di performance perché sia la Corte dei Conti, sia la Corte costituzionale hanno detto che sono elementi aleatori, dato che l’infrazione è un’attività dipendente dal comportamento illecito del cittadino e non dalla capacità dell’agente. Io posso utilizzare tale valutazione come criterio interno laddove volessi effettuare una simile verifica, ma solo a uso interno e senza nessun fine, se non quello del mio giudizio personale che poi non viene rilevato in nessuna sede».

Pietro Guida

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