Scontro Cialente-De Matteis sulla zona franca all'Aquila

4 Dicembre 2011

Il sindaco: si è perso tempo. La replica: nessun ritardo, si procede speditamente

L'AQUILA. Continua a colpi di fioretto il duello tra il sindaco Massimo Cialente e il vicepresidente vicario del consiglio regionale Giorgio De Matteis sulla questione della zona franca urbana. L'occasione, stavolta, è il convegno «La zona franca urbana per L'Aquila, dall'emergenza alla fiscalità di sviluppo», organizzato dall'Associazione italiana dei giovani avvocati ieri all'Ance. Un confronto tra tecnici e professori, avvocati e commercialisti provenienti anche da atenei di altre città italiane. Sul fronte politico, invece, continuano i malumori all'interno del Pdl aquilano, soprattutto in relazione alle modalità con le quali il partito segue a livello regionale la ricostruzione del capoluogo. Insoddisfazioni crescenti anche nei confronti della gestione commissariale. Dopo la presa di posizione dell'assessore regionale Gianfranco Giuliante che sul tema della zona franca, due giorni fa, si era smarcato da De Matteis e Chiodi, anche il consigliere del Pdl Luca Ricciuti, intervenendo al convegno, ha lanciato un segnale d'insoddisfazione. Sotto accusa «l'incapacità dei politici e delle istituzioni locali nella gestione della ricostruzione dell'Aquila».

IL DUELLO. Tornando ai duellanti Cialente e De Matteis, ieri fianco a fianco nella stessa arena, si sono mostrati ben attenti a evitare le polemiche. Cialente ha ribadito ancora una volta le sue convinzioni. «Dobbiamo continuare a batterci per ottenere la zona franca per L'Aquila», ha detto, «ma abbiamo perso tempo e tutta la procedura doveva essere studiata meglio. La spedizione del consiglio comunale a Bruxelles non è stata una gita, come alcuni hanno lasciato intendere. È stato perso del tempo ma la zona franca resta comunque un provvedimento indispensabile per far ripartire il tessuto produttivo dell'Aquila». Il sindaco ha poi ricordato il silenzio in questi due anni e mezzo da parte del ministero dell'Economia nei confronti dell'Aquila. «Giulio Tremonti ha odiato L'Aquila», ha detto Cialente, che ha poi sottolineato la differenza tra zona franca urbana e la misura del "de minimis". «Due strumenti diversi che procedono in parallelo», ha detto, «l'una per i nuovi insediamenti e l'altra per quelli esistenti prima del sisma».

Posizione completamente diversa quella del vicepresidente De Matteis, che ha ribadito quanto sostiene da mesi. E cioè che il "de minimis" fa parte della zona franca. Per sostenere questa convinzione è partito da un presupposto giuridico. «La legge finanziaria 244 del 2007 (legge finanziaria 2008), inserisce un criterio aggiuntivo che introduce all'interno della zona franca urbana lo strumento del "de minimis" per le piccole e medie imprese esistenti». Questa clausola, secondo De Matteis, genera l'equivoco sul quale, in questi giorni, si sta scatenando la polemica. In sostanza, ha chiarito De Matteis, «il legislatore si era posto l'esigenza di aiutare anche le imprese esistenti già all'interno di una zona franca urbana».

È il punto conteso, quello che segna le distanze tra sindaco e vicepresidente e sul quale anche Giuliante, nei giorni scorsi, si era espresso contraddicendo De Matteis. «Si chiamerà zona franca L'Aquila, ma in realtà saranno misure di agevolazione alle imprese previste dalla norma del "de minimis"», aveva detto in conferenza stampa, «per un totale di 90 milioni di euro». Intanto il vicepresidente informa che, dalla prossima settimana, incontrerà sindacati, avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro per continuare a lavorare sulle caratteristiche della zona franca dell'Aquila.

RICCIUTI E IL PDL. Al convegno dei giovani avvocati Ricciuti ha voluto rimarcare le distanze rispetto al suo partito, il Pdl. «La città ha perso l'occasione di accelerare la ricostruzione nel febbraio del 2010», ha detto. «Ve lo dice un uomo del Pdl stanco di esserlo». Pur senza mai citarlo, Ricciuti ha indirizzato al commissario Chiodi tutta la sua insoddisfazione nei confronti del modo in cui è stata seguita la ricostruzione dell'Aquila dopo l'uscita di scena di Bertolaso. «L'organizzazione commissariale di Guido Bertolaso non doveva essere interrotta», ha aggiunto. «Se la governance non dovesse cambiare al più presto», ha aggiunto, «per L'Aquila sarebbe la fine. Ecco perché gli aquilani devono vigilare e cercare d'informarsi, non attraverso la stampa, ma attraverso i documenti e il confronto».

IL TRUCCO SVELATO. Continua, intanto, la polemica sulla zona franca. L'assessore comunale alla Ricostruzione Pietro Di Stefano sostiene che «gli assessori Gianfranco Giuliante per la Regione Abruzzo e Guido Liris per la Provincia dell'Aquila hanno rivelato il trucco del commissario Chiodi e del vicepresidente del consiglio regionale De Matteis», ha detto. «Vale a dire chiamare "zona franca" una procedura ordinaria detta "de minimis", che avrebbe potuto essere applicata da subito senza alcun pronunciamento da parte dell'Unione europea», ha aggiunto.

Per il consigliere provinciale Pd Pierpaolo Pietrucci «la lettera del ministero per lo Sviluppo economico all'Ue, resa nota da Giuliante e da Liris, in cui il ministero si dichiara pronto ad attuare interventi in "de minimis" qualora non fossero accolte le richieste relative alla zona franca, dimostra che il commissario Chiodi e il vicepresidente del consiglio regionale De Matteis hanno fornito informazioni incomplete e fuorvianti». Chiede alla politica di «avere il coraggio di mettere le soluzioni dei problemi prima dell'esigenza di consenso» il direttore della Cna Agostino Del Re, mentre per Franco Marulli del Pri «la classe politica deve fare un passo indietro: serve aria nuova per ricostruire un tessuto sociale fortemente degradato». Lelio De Santis (Idv), invece, parla di «figuraccia di una politica inconcludente».

IL CONVEGNO. La polemica sulla zona franca ha tenuto banco anche fuori dalla sala conferenze della sede dell'Ance. Dove per tutta la giornata di ieri si sono succeduti gli interventi di tecnici ed esperti. Al convegno sono intervenuti, tra gli altri, il presidente facente funzioni della Corte d'Appello Augusto Pace, il presidente dell'Ordine degli avvocati Antonello Carbonara, il presidente della sezione aquilana dell'Aiga (Associazione Giovani avvocati) Amedeo Ciuffetelli. Tra i relatori anche docenti universitari come Manlio Ingrosso dell'università Sec di Napoli.

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