Terremoto, La mappa per case sicure

29 Gennaio 2010

Microzonazione, primo studio in Italia sui terreni

L’AQUILA. Si può costruire e ricostruire in tutta L’Aquila, dove non esistono «emergenze geologiche». E possono risorgere anche Onna e Villa Sant’Angelo, malgrado i terreni siano «meno stabili». Lo evidenziano le mappe di microzonazione sismica che per la prima volta in Italia offrono uno studio particolareggiato sulla propagazione delle onde generate da un terremoto e quindi sui pericoli.

LA SICUREZZA. «Questa parte dell’Abruzzo ha a disposizione uno strumento innovativo», spiega Bernardo De Bernardinis, vicecapo della Protezione civile, «che coniuga il necessario sviluppo urbano con la pericolosità sismica del territorio. La nostra battaglia sulla sicurezza in Italia comincia da qui. Vanno adottati criteri per la salvaguardia pubblica e possiamo arrivare a leggi di indirizzo per costruire bene in zone a rischio sismico o che presentano altre problematiche tipo frane e alluvioni». Il messaggio è arrivato in occasione della presentazione dello studio sulla microzonazione.

STUDIO INNOVATIVO. Ha interessato L’Aquila e altri tredici comuni che il 6 aprile hanno subìto un’intensità macrosismica pari o superiore al settimo grado della scala Mercalli. Dodici le aree analizzate e per ognuna sono state elaborate mappe che in caso di sisma evidenziano la possibilità di fenomeni di amplificazione dello scuotimento legati alle caratteristiche dei terreni (litostratigrafiche e morfologiche). Fenomeni che possono generare instabilità e deformazione e quindi rendere vulnerabili le abitazioni. Su un terreno «soffice», per esempio di tipo alluvionale come nel caso di Onna, il livello di accelerazione delle onde sismiche è di gran lunga maggiore ed è maggiore l’impatto su una costruzione. Non così dove si ha un terreno roccioso, per esempio a Monticchio. Le mappe specificano che in stesse porzioni di terreno, anche a distanza di qualche decina di metri, si possono avere risposte diverse e quindi diverse amplificazioni delle onde sismiche.

ECCO I RISULTATI. Per ora le mappe sono disponibili su Protezionecivile.it e presto lo saranno anche sul sito della Regione Abruzzo. I risultati evidenziano che «non vi sono porzioni significative di territorio nelle quali sia da escludere l’edificabilità» perché «non sono state riconosciute aree nelle quali le amplificazioni dovute alle condizioni geologiche sono particolarmente gravose». L’unica eccezione a Castelnuovo, frazione di San Pio delle Camere. Lo studio evidenzia che «una stretta fascia di territorio a una trentina di metri dagli abitati di Paganica e San Gregorio è interessata da rotture superficiali e spostamenti relativi, collegati alla faglia attivatasi il 6 aprile. Per questa fascia sarà opportuno definire dei criteri di utilizzabilità, non previsti dalle norme vigenti». Un’altra annotazione: