Via inaccessibile, niente posta La portalettere non ha colpe

27 Giugno 2014

TAGLIACOZZO. Era finita sotto processo dopo una denuncia per omissione di atti d’ufficio. Infatti nel ruolo di dipendente delle Poste non aveva recapitato degli atti a un legale. La motivazione era...

TAGLIACOZZO. Era finita sotto processo dopo una denuncia per omissione di atti d’ufficio. Infatti nel ruolo di dipendente delle Poste non aveva recapitato degli atti a un legale. La motivazione era stata «destinatario sconosciuto».

Alla fine il procedimento a carico di I.S. è stato archiviato perché il fatto non sussiste. Un avvocato di Tagliacozzo aveva presentato una denuncia sostenendo di aver subìto un disservizio che avrebbe creato problemi alla propria attività professionale. L’avvocato aveva chiesto spiegazioni alle Poste, senza ottenere nulla. Così aveva deciso di denunciare la postina sostenendo che nella consegna di atti giudiziaria svolgeva a tutti gli effetti le funzioni di pubblico ufficiale. La dipendente delle Poste era finita davanti al giudice per difendersi dal reato di omissione.

Difesa dagli avvocati Callisto e Berardino Terra, la donna è riuscita a dimostrare che né lei, né le Poste avevano responsabilità su quanto accaduto. Infatti, secondo la difesa, il luogo della consegna della posta era inaccessibile, nascosto tra la vegetazione e la strada che conduceva all’abitazione chiusa da una sbarra con il lucchetto. Vicino alla sbarra non c’erano nomi né cassette della posta.

Per questo motivo il giudice del tribunale di Avezzano, Paolo Andrea Taviano, ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico della postina di Tagliacozzo. (p.g.)

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