Vip truffati, controlli su un conto Carispaq
In corso accertamenti sull'azione di vigilanza di Bankitalia e su un conto della Cassa di Risparmio dell'Aquila utilizzato dalla Banda dei Parioli per le operazioni finanziarie
ROMA. Accertamenti sull'azione di vigilanza di Bankitalia, ma soprattutto sugli istituti di credito, in particolare, la Cassa di Risparmio dell'Aquila (Carispaq), utilizzati dalla cosiddetta "Banda dei Parioli" per le operazioni finanziarie legate agli investimenti dei propri clienti sono stati avviati dalla procura di Roma.
Il pm Luca Tescaroli, titolare degli accertamenti sulla megatruffa da 170 milioni di euro, vuole sapere per quale motivo, a fronte della movimentazione di ingenti somme di danaro da parte della "Eim" di Gianfranco Lande, società non abilitata a raccogliere denaro di risparmiatori, non ci siano state segnalazioni dal mondo bancario, così come previsto dalle norme antiriciclaggio.
Il ruolo delle Banche, dunque, ma anche quello di palazzo Koch, deputato a verificare il rispetto delle norme antiriciclaggio, sono dunque nel mirino degli inquirenti della procura capitolina.
Nel fascicolo processuale è già finita una memoria di Bankitalia in cui viene dato un giudizio negativo sull'operato di Carispaq, ma prossimamente gli uomini del nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza si recheranno in via Nazionale per acquisire tutta la documentazione sul caso al centro dell'inchiesta del pm Tescaroli.
Intanto, alla luce degli sviluppi delle indagini, sembra profilarsi a breve un nuovo interrogatorio per Lande, detenuto a Regina Coeli dal 24 marzo scorso, mentre si terranno quasi certamente in settimana quelli di Raffaella Raspi, compagna del cosiddetto "Madoff dei Parioli", e del fratello Andrea.