Bimba morta annegata: Fatime era intrappolata in una fossa tra gli scogli

26 Luglio 2025

Commozione per la morte della 12enne, ecco la ricostruzione della Guardia costiera. E oggi potrebbe arrivare la disposizione della Procura a effettuare l’autopsia

PESCARA. Indagini in corso sulla morte di Fatime, la ragazzina dispersa in mare e finita in una fossa tra le scogliere, mentre faceva il bagno insieme con le sorelle all’altezza del lido Plinius. La salma è a disposizione dell’Autorità giudiziaria. Può arrivare oggi la disposizione, da parte della Procura, ad effettuare l’autopsia sul corpo della ragazzina, originaria della Guinea, ma a Pescara insieme con la sua famiglia.

Il papà, Kossi Denis Lossou Gavor, lavora da diversi anni presso la ditta Sa.Lu. Servizi srl, con sede a Chieti Scalo. L’azienda si unisce al dolore dei familiari: «L’amministrazione e tutto il personale dell’azienda si stringono al dolore che ha colpito il caro collega e tutta la sua famiglia, per la perdita improvvisa e prematura della loro piccola Fatime».

Nel pomeriggio di giovedì la ragazzina, le sue sorelle e altri bambini erano in compagnia della baby sitter. In spiaggia, durante le operazioni di recupero, c’erano anche i familiari. La città di Pescara è particolarmente scossa per quanto accaduto, tra le due scogliere in corrispondenza dei lidi Plinius e Jambo, sulla riviera nord, dove la dodicenne, probabilmente a causa di un malore improvviso, è scivolata giù senza più riemergere in superficie. Stava facendo il bagno insieme con le sue sorelle e un altro ragazzino.

Da quanto raccontano i soccorritori intervenuti, pare che la bambina sia finita in una specie di insenatura, presente tra le scogliere, dove le correnti sono solitamente più forti. Alcuni parenti hanno fatto sapere che la ragazzina non sapeva nuotare bene. In base a quanto riferito dai soccorritori, Fatime è stata ritrovata nello stesso punto in cui è andata giù. Ci sono voluti circa 50 minuti per individuarla e riportarla a riva. Momenti difficili, vissuti con apprensione da centinaia di bagnanti in spiaggia.

L’allerta è stata lanciata alle 17.10, quando alla sala operativa della Capitaneria di Porto è pervenuta la segnalazione di «una minore che, mentre faceva il bagno al mare, all’altezza dello stabilimento Jambo, non è stata vistaa riemergere», fa sapere la guardia costiera. «Era in compagnia di altri tre ragazzini, che hanno dato l’allarme, una volta tornati a riva».

Sembra che i ragazzini avessero anche provato a tirarla su, senza riuscirvi. Alle 17.15, sul posto sono stati inviati due mezzi della Capitaneria. Poi quest’ultima ha richiesto anche l’intervento del nucleo sub dei vigili del fuoco e degli uomini della guardia di finanza. Sul posto hanno operato gli assistenti bagnanti della Lifeguard, sotto la guida di Cristian Di Santo. Il recupero in mare è avvenuto grazie ai sommozzatori dei vigili del fuoco, che si sono calati dall’elicottero. Poi è stata riportata a riva con una moto d’acqua.

In spiaggia anche l’equipe dei medici del 118, che hanno tentato di rianimare la ragazzina, provando a salvarla, anche con il prezioso contributo dei colleghi presenti, ma fuori servizio. Le condizioni della bambina sono apparse subito gravi, ma delle reazioni ci sono state e così gli operatori l’hanno trasportata subito in ospedale. Purtroppo non c’è stato nulla da fare. Sono in corso gli accertamenti per capire meglio le cause del decesso.

E ieri mattina, nella Giornata dedicata agli annegamenti, Di Santo non ha esitato a rivolgere un pensiero a Fatime, ricordando il lavoro portato avanti da tutti i soccorritori intervenuti: «Giovedì è successo tutto ciò che non ci aspettavamo. Abbiamo fatto di tutto per recuperare questa vita. Siamo ancora scossi. Questa giornata sarà anche dedicata alla sua scomparsa. Abbiamo tentato fino all’ultimo di salvarla, davanti a un centinaio di bagnanti. La bambina, purtroppo, è stata trovata sul fondo dell’acqua, nel punto di confine degliscogli, grazie ai subacquei dei vigili del fuoco. Poi l’abbiamo riportata a riva, affidandola alle cure dei medici del 118. Fatime lascerà sempre un segno in città».

Giovedì, durante le ricerche, erano presenti i familiari. Un gruppo numeroso, che avrebbe deciso di trascorrere del tempo insieme a Pescara.

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