IL CONFRONTO

Caffè al bar, a Pescara l’aumento più pesante

Secondo lo studio Codacons è la città in cui si è registrato l'aumento di prezzi più alto d'Italia

PESCARA. Il caffè al bar a 1 euro è ormai un ricordo. Anche la bevanda più amata dagli italiani è travolta dal caro prezzi. E Pescara è la città in cui si è registrato l'aumento di prezzi più alto d'Italia. Il dato emerge da uno studio del Codacons sull'andamento dei prezzi medi della tazzina di espresso nelle città italiane, per analizzare quanto il caro-bollette abbia inciso sui listini.
Il caffè più caro in assoluto lo si beve a Bolzano, dove un espresso al banco costa 1,23 euro. Ma è il capoluogo adriatico a guidare la classifica in termini di forbice del rincaro. A Pescara la tazzina al banco è passata da 1 euro a 1,12 con un aumento del 12 per cento, secondo il confronto tra settembre 2021 e febbraio 2022. Seguono Alessandria (+11,3 per cento da 1,06 a 1,18 euro) e Ravenna (+9 per cento, da 1,10 a 1,20 euro). Unica città che registra un decremento è Trento (da 1,22 a 1,19 euro, -2,5 per cento). Tornando alla sezione della classifica per gli espressi più cari, con 1,20 euro, si piazzano in seconda posizione Rovigo e Ravenna. Seguono a 1,19 euro Vicenza, Trento e Ferrara. Ben 25 città registrano un prezzo medio del caffè superiore a 1,10 euro. Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Friuli le regioni italiane dove i prezzi sono più elevati. Al sud Italia i listini sono invece più bassi.
«Il caro-bollette rende il caffè degli italiani più “salato”, e anche un ritocco di pochi centesimi di euro determina un sensibile aggravio di spesa per i consumatori, considerato che ogni giorno nei bar della penisola si consumano circa 9,3 milioni di espresso», commenta il presidente Carlo Rienzi. (m.pa.)