Cane azzanna bambino a un orecchio

Pescara, l'aggressione in un giardino pubblico davanti alla madre e ad altri bimbi
PESCARA. Un morso all'orecchio e il lobo si è staccato. Un bimbo di dieci anni è stato azzannato ieri pomeriggio da un cane in un parco pubblico. In un attimo l'animale gli è arrivato sopra e lo ha addentato. Poi, la corsa in ospedale dove i medici del reparto di Otorino gli hanno riattaccato il lobo. Dopo la paura e le cure, il bambino è tornato a casa.
Una disavventura indimenticabile quella che il piccolo ha vissuto ieri pomeriggio, al parco dell'ex caserma Di Cocco, mentre era in compagnia della madre e di alcuni amici. Sembra che il bambino si trovasse in prossimità della fontana, durante una partitella di calcio. Il cane era lì, pare si trattasse di un randagio comunque un animale non conosciuto dal bimbo, e non è chiaro come e perché si sia avvicinato né cosa sia accaduto in quei momenti. L'unico dato certo è che il piccolo è stato morso dall'animale e si è ritrovato da un momento all'altro con il lobo staccato, oltre a delle lacerazioni al padiglione dell'orecchio e una ferita alla tempia. Facilmente intuibile la paura, sia del bambino che della mamma che probabilmente non avevano mai visto quel cane e se lo sono ritrovati davanti.
Immediatamente, il piccolo è stato trasportato in ospedale, per le medicazioni e per salvare il lobo dell'orecchio. Le prime cure sono state prestate al Pronto soccorso, dove il bimbo è stato visitato per poi essere destinato al reparto di Otorino. Qui, i medici hanno provveduto a suturare il lobo, staccato dal morso del cane, e hanno trattato le lacerazioni del padiglione, per evitare che questo episodio possa avere delle conseguenze spiacevoli sul piccolo aggredito dal cane.
Con lui c'era la madre che lo ha accudito e, al termine di tutti i trattamenti, il bambino è stato dimesso e ha lasciato l'ospedale. Non è chiaro che fine abbia fatto il cane, perché non sembra che il fatto sia stato segnalato agli enti preposti né che l'animale sia stato prelevato dalla Asl nel luogo dove si è verificata l'aggressione. Carmelita Bellini, guardia zoofila, incaricata dal Comune a vigilare sul territorio insieme alla polizia municipale per ciò che attiene la protezione animale, non ha ricevuto segnalazioni a proposito ed esclude che si possa trattare di un randagio. «Non ci sono cani di quartiere, come vengono chiamati ora. Non ci sono né in questa zona né in altre», assicura Bellini, «per cui è senz'altro un cane di proprietà, e magari in quel momento il proprietario non era presente sul posto».
Per quanto riguarda le possibili cause dell'aggressione è difficile, se non impossibile, capire come siano andate le cose, perché non si sa che tipo di interazione ci sia stata tra il cane e il bambino, soprattutto perché in genere i bimbi sono sempre molto vivaci. «Se non si è presenti e non si assiste a episodi del genere», spiega sempre Bellini, «è complicato immaginare la dinamica, e lo stesso si dica anche per la vicenda accaduta ieri». Quanto al bilancio dell'incidente, probabilmente, il piccolo ferito può tirare un sospiro di sollievo perché le conseguenze potevano essere ben più drammatiche.
Una disavventura indimenticabile quella che il piccolo ha vissuto ieri pomeriggio, al parco dell'ex caserma Di Cocco, mentre era in compagnia della madre e di alcuni amici. Sembra che il bambino si trovasse in prossimità della fontana, durante una partitella di calcio. Il cane era lì, pare si trattasse di un randagio comunque un animale non conosciuto dal bimbo, e non è chiaro come e perché si sia avvicinato né cosa sia accaduto in quei momenti. L'unico dato certo è che il piccolo è stato morso dall'animale e si è ritrovato da un momento all'altro con il lobo staccato, oltre a delle lacerazioni al padiglione dell'orecchio e una ferita alla tempia. Facilmente intuibile la paura, sia del bambino che della mamma che probabilmente non avevano mai visto quel cane e se lo sono ritrovati davanti.
Immediatamente, il piccolo è stato trasportato in ospedale, per le medicazioni e per salvare il lobo dell'orecchio. Le prime cure sono state prestate al Pronto soccorso, dove il bimbo è stato visitato per poi essere destinato al reparto di Otorino. Qui, i medici hanno provveduto a suturare il lobo, staccato dal morso del cane, e hanno trattato le lacerazioni del padiglione, per evitare che questo episodio possa avere delle conseguenze spiacevoli sul piccolo aggredito dal cane.
Con lui c'era la madre che lo ha accudito e, al termine di tutti i trattamenti, il bambino è stato dimesso e ha lasciato l'ospedale. Non è chiaro che fine abbia fatto il cane, perché non sembra che il fatto sia stato segnalato agli enti preposti né che l'animale sia stato prelevato dalla Asl nel luogo dove si è verificata l'aggressione. Carmelita Bellini, guardia zoofila, incaricata dal Comune a vigilare sul territorio insieme alla polizia municipale per ciò che attiene la protezione animale, non ha ricevuto segnalazioni a proposito ed esclude che si possa trattare di un randagio. «Non ci sono cani di quartiere, come vengono chiamati ora. Non ci sono né in questa zona né in altre», assicura Bellini, «per cui è senz'altro un cane di proprietà, e magari in quel momento il proprietario non era presente sul posto».
Per quanto riguarda le possibili cause dell'aggressione è difficile, se non impossibile, capire come siano andate le cose, perché non si sa che tipo di interazione ci sia stata tra il cane e il bambino, soprattutto perché in genere i bimbi sono sempre molto vivaci. «Se non si è presenti e non si assiste a episodi del genere», spiega sempre Bellini, «è complicato immaginare la dinamica, e lo stesso si dica anche per la vicenda accaduta ieri». Quanto al bilancio dell'incidente, probabilmente, il piccolo ferito può tirare un sospiro di sollievo perché le conseguenze potevano essere ben più drammatiche.
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