CHI E’ LO SCRITTORE
San Francesco come non lo si conosce. San Francesco raccontato non dai cronisti ufficiali delle corti e della Chiesa, ma dai frati conventuali che vivevano e lavoravano con lui. È quanto propone il...
San Francesco come non lo si conosce. San Francesco raccontato non dai cronisti ufficiali delle corti e della Chiesa, ma dai frati conventuali che vivevano e lavoravano con lui.
È quanto propone il libro «Francesco il rivoluzionario di Gesù» di Silvano Vinceti, pubblicato alla fine dello scorso anno da Armando Editore (160 pagine più dvd, prezzo di copertina 18 euro). «In quessto libro ho voluto raccontare non il solito Poverello d’Assisi, ma un uomo rigoroso e con dei risvolti aspri nei confronti dei fratelli, che obbligava a rispettare fedelmente la vita scelta», spiega Vinceti.
Si tratta di una «rivisitazione di carattere storico documentario che non si rifà alle fonti ufficiali, ma a fonti minori scritti dai frati, amici di Francesco. Emerge - racconta ancora l’autore della biografia - un Francesco diverso da come una certa letteratura passata lo ha descritto».
Diverso, non peggiore o migliore. La tradizione cattolica ci ha tramandato un Francesco obbediente alla Curia romana e alle gerarchie cattoliche. Invece, secondo lo scrittore, che già nei suoi recenti studi si è occupato di Leonardo da Vinci (“Il mistero della Gioconda”, 2011) e di Michelangelo Merisi (“Porto Ercole, l’ultima dimora di Caravaggio”; “Il mistero Caravaggio. Una vita dissoluta, una morte misteriosa, un corpo scomparso”; “L’enigma Caravaggio. Ipotesi scientifiche sulla morte del pittore” e “Caravaggio. La culla del grande pittore”, tutti e quattro pubblicati da Armando Editore nel 2010), «Francesco sceglie l’obbedienza alla Chiesa cattolica non per intima convinzione, ma per paura di cadere nell’eresia che lo avrebbe messo al bando».
Il libro, infatti, grazie ad una diversa rilettura e interpretazione di alcune fonti storiche inerenti la sua vita e le sue opere, offre un Francesco diverso da quella che si può definire la “popularis scientiam”; un santo dalla personalità più determinata e severa. Un mistico sensuale che nel silenzio della parola e delle azioni ripropone un integrale ritorno al Cristianesimo originario ad una forma di religiosità che si presenta come una denuncia della diffusa eterodossia della Chiesa ufficiale del suo tempo.
«Francesco vuole cambiare la Chiesa del suo tempo - prosegue Vinceti - vuole realizzare una rivoluzione. Intende riportare la Chiesa al cristianesimo originario che prevede una vita all’insegna della povertà e della carità per tutti gli appartenenti».
Come intende arrivarci? «Attraverso l’attuazione totale e rigorosa del Vangelo», secondo l’autore del libro che propone Francesco d’Assisi «come modello universale che parla ai laici come ai cattolici» e lo definisce «anticipatore di un modello economico basato sulla necessità di restituire agli altri ciò che ti è stato donato».
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