Chiodi, Pagano e De Matteis assenti

26 Gennaio 2014

Sull’onda dell’inchiesta la Regione diserta in blocco. Ma sulla scena irrompe Razzi

L’AQUILA. Presi come sono, adesso, tra scontrini ed esercizi di memoria per preparare bene le risposte alle domande dei pm (uno dei quali, Giampiero Di Florio, è in platea), i politici regionali indagati nell’ambito dell’inchiesta dei pm di Pescara sui rimborsi gonfiati si tengono alla larga dall’auditorium delle Fiamme gialle di Coppito. Una sala piena piena di magistrati, e di un vero e proprio esercito di controllori di scontrini che riempiono tutti i posti, sai com’è...

Restano vuote, allora, le poltrone di prima fila destinate al presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, al presidente del consiglio regionale Nazario Pagano, al vicepresidente vicario Giorgio De Matteis. Tre delle figure al vaglio dei pm. L’unico «reduce» dell’Emiciclo è Gino Milano, consigliere seduto in quinta fila.

Con l’immancabile Gianni Letta (dal quale va a «confessarsi» il sindaco rientrato Massimo Cialente), si notano, tra gli altri, il sottosegretario Giovanni Legnini, le parlamentari aquilane Stefania Pezzopane ed Enza Blundo, la rettricePaola Inverardi, ben due vescovi (il metropolita Giuseppe Petrocchi e l’emerito Giuseppe Molinari), i prefetti dell’Aquila Francesco Alecci – che in pochi, a dire il vero, riconoscono per via del nuovo look con la barba – e di Chieti Fulvio Rocco de Marinis.

Un parterre impreziosito dall’irruzione (con una mezz’ora di ritardo) del senatore di Forza Italia Antonio Razzi, a suo agio in un contesto di giuristi, che va a sedersi accanto al giudice Giuseppe Grieco. Giusto il tempo per proclamare solennemente che «questa dei rimborsi alla Regione è una bolla di sapone legata alla campagna elettorale visto che nell'inchiesta sul Comune dell’Aquila il Pd ha subìto, adesso sono passati alla Regione Abruzzo, per riequilibrare il fango. Ma io, come dice il mio amico Crozza, non credo. Mi chiedo il perché non sia stato fatto prima. Invece il vero obiettivo è quello di riequilibrare l’immagine così in campagna elettorale si è pari. Comunque mi sembra tutta una montatura». Se lo dice lui...

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