La refurtiva recuperata dai carabinieri sul raccordo autostradale

PESCARA

Commette due rapine in mezz'ora, i carabinieri lo arrestano

Subito identificato a Rancitelli 38enne autore dei colpi, uno solo tentato, in una parafarmacia cittadina e in una tabaccheria a Montesilvano

PESCARA. E’ stato individuato in Enrico Fanesi, 38 anni, l’uomo che ieri sera, nel giro di mezz’ora, avrebbe messo a segno due rapine, di cui solo una  è riuscita: la prima, in una parafarmacia a Pescara, dove è stato costretto a darsi alla fuga; la seconda, in una tabaccheria di Montesilvano, dopo essersi qui trasferito a bordo di un’auto rigorosamente rubata.

Enrico Fanesi, 38 anni, arrestato per rapina

I carabinieri della compagnia di Pescara, coordinati dal capitano Antonio Di Mauro, alla fine di una tempestiva attività info-investigativa, hanno bloccato Fanesi circa un’ora il colpo alla tabaccheria. E' stato infatti rintracciato a Rancitelli (Pescara) e arrestato, nella quasi flagranza dei reati di rapina, tentata rapina e ricettazione. I fatti. Tutto comincia intorno alle 19 di ieri sera. Su una Fiat Panda (a quanto pare sottratta al legittimo proprietario, circa un’ora prima) Fanesi punta sulla parafarmacia pescarese dove irrompe, armato di un oggetto appuntito, per ordinare al titolare di consegnargli l’incasso della giornata. Tentativo criminoso che non deve essere parso molto credibile al farmacista, il quale non solo decide di non assecondare la minaccia del rapinatore ma lo costringe a desistere e a fuggire in modo precipitoso. Passa mezz’ora. Lo stesso copione si ripete nella tabaccheria montesilvanese. Questa volta, la minaccia è una siringa intrisa di sangue sventolata davanti agli occhi della titolare. Molto più convincente: la donna non esita a consegnare i contanti. Dalle analisi delle immagini estrapolate dal sistema di video-sorveglianza sul luogo della prima, tentata rapina, e in base alla fisionomia e al portamento dell’uomo, i carabinieri avviano l'attività investigativa e, nel giro di pochi minuti,  accertano che si tratta di Enrico Fanesi. Quando i militari lo  rintracciano a Rancitelli, vistosi scoperto, è lui stesso a raccontare agli investigatori dove ha nascosto la refurtiva durante la fuga. In un’area di servizio del raccordo autostradale vengono così recuperati la borsa della proprietaria della tabaccheria, contenente effetti personali, il registratore di cassa ma anche il giubbotto e uno scaldacollo indossati dall'indagato in  entrambe le rapine. Fanesi è stato accompagnato in carcere.

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