Lerri (Democrazia per le autonomie): «Un dispetto agli architetti»

«Comune arrogante e senza idee sulla vicenda dell'Urban center»

PESCARA. «Se certe scelte fossero condivise a livello politico, si eviterebbero le figuracce come quelle dell'Urban center, tolto arbitrariamente da qualcuno della maggioranza all'Ordine degli architetti».

Nico Lerri , portavoce di Democrazia per le autonomie, gruppo di dissidenti all'interno della maggioranza, è tra i tanti che esprimono perplessità di fronte alla revoca dell'utilizzo del parallelepipedo di piazza Salotto agli architetti. Tre giorni fa sono stati proprio i professionisti, con una nota del presidente dell'Ordine Gaspare Masciarelli, a stigmatizzare il comportamento dell'amministrazione comunale e a chiedere il ripristino della convenzione.

Martedì ha fatto sentire la propria voce Moreno Di Pietrantonio, il capogruppo del Pd cittadino che, manco a dirlo, si è schierato contro il Comune e in favore dei professionisti. Anche perché la convenzione di cui si parla era stata sottoscritta durante la precedente amministrazione, di cui faceva parte. 

«Non voglio imporre gli architetti all'Urban center, anche se non riesco a capire perché il Comune debba trattare in maniera discutibile una parte importante dell'economia cittadina», aggiunge Lerri. «Faccio un discorso più ampio: perché l'amministrazione si riprende una struttura se poi non sa che farsene? Ho sentito del progetto del punto d'informazione turistica e mi sono fatto una risata. Un punto per i turisti c'era, nel piazzale della stazione, ma l'amministrazione non è stata in grado di riaprirlo.

E non mi sembra che il dispetto agli architetti, se posso permettermi di definirlo così, abbia portato grandi benefici ai visitatori della nostra città, dato che l'Urban center finora non è stato utilizzato a fini informativi. Siamo arrivati ad agosto e la stagione turistica volge al termine: al Comune se ne sono accorti?»  Lerri contesta la sostanza e, di certo, non apprezza la forma. «La politica a Pescara è stracarica di arroganza: decidono tutto in pochi e, a cose fatte, ti avvicinano per chiederti il voto.

Se dissenti, ti trattano come un nemico giurato. La questione dell'Urban center, come tante altre, deve essere portata in consiglio e condivisa. Il Comune sta facendo una brutta figura. Tra l'altro, quella struttura non può essere utilizzata per la robetta».  Ieri, bisogna evidenziarlo, qualcosa si è mosso: hanno fatto sparire i poster attaccati alle vetrine e l'interno dell'impianto è stato ordinato.  «Mi aspetto un progetto valido e innovativo sull'Urban center», conclude Lerri. «Dubito che ne abbiano uno.

Se è come temo, non vedo perché si debba continuare con questo atteggiamento di rottura verso l'Ordine degli architetti: vengano ripristinati i vecchi accordi. Credo che i pescaresi siano stufi di vedere gli spazi vuoti».

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