Dragaggio, si comincia lunedì. Ma è polemica sull’intervento

2 Settembre 2025

Blasioli, vicepresidente del Consiglio regionale: «Intervento tampone che non risolve il problema». E Sospiri: «Partiamo con la rimozione urgente di 6mila metri cubi, ma arriveremo a toglierne 25mila»

PESCARA. Cominceranno lunedì prossimo le prime operazioni di dragaggio, in base al cronoprogramma stilato dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri insieme con la presidente di Aca spa Giovanna Brandelli. Verranno prelevati circa 6mila metri cubi di fanghi, da depositare nella nuova vasca temporanea e impermeabilizzata che l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale sta installando in un’area retrostante la banchina commerciale. L’escavo durerà due settimane. L’obiettivo è quello di ripristinare la navigabilità del porto canale prima del termine previsto per il fermo pesca, quindi entro il 29 settembre. «Un intervento tampone pensato in emergenza, che non risolverà il problema, ma che comunque prevede costi elevati, se si pensa che per la nuova vasca occorrono 135mila euro (ma resta fino al 31 dicembre 2025) e oltre 300mila euro servono per la rimozione dei primi metri cubi di materiale», sostiene il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli. Ieri mattina, insieme con i consiglieri comunali del centrosinistra Carlo Costantini, Piero Giampietro e Francesco Pagnanelli, ha organizzato un incontro in Regione, «per svelare cosa si nasconde, in realtà, dietro l’annuncio trionfalistico del centrodestra», dice. Secondo Blasioli, «Non si può di certo parlare di vero e proprio dragaggio» e chiede alla Regione Abruzzo e al Comune di sapere quanti fondi sono certi e destinati alla risoluzione definitiva dell’insabbiamento del porto. «Così come sottolineato dallo stesso presidente Sospiri, per garantire la piena funzionalità del porto agli armatori, bisognerebbe prelevare 60mila metri cubi di fanghi», aggiunge. «In realtà verranno dragati circa 5.500 metri cubi, quindi meno del 10 per cento necessario e alcuni lotti partiranno, addirittura, in ritardo». E insiste: «Entrando nel dettaglio del progetto annunciato, si evince che il dragaggio riguarderà circa 3.150 metri cubi della zona 1, ossia quella della banchina del porto canale - lato nord, 1.935 metri cubi della zona 2, a sud, dove però le operazioni partiranno solo dopo il 15 ottobre, e circa 450 metri cubi, nella zona 4, sempre nel lato sud del porto canale. Nulla è previsto quindi per l’area catalogata come "centro di pericolo", ossia l’area numero 3, situata a ridosso della vasca di prima pioggia, in cui sarebbe necessario un dragaggio di 1.500 metri cubi, poiché nell'analisi dei sedimenti del 2021 furono rilevate sostanze ferro magnetiche e saranno necessarie ulteriori analisi per verificare la presenza di residuati bellici». In sostanza, per Blasioli e i consiglieri comunali del centrosinistra, ci sono stati dei ritardi, tra i quali anche il mancato svuotamento della vasca di colmata, che hanno portato alla situazione attuale. Bloccati anche altri lavori del piano regolatore portuale.

Pronta la replica del presidente del Consiglio regionale Sospiri: «Il cantiere per il dragaggio del porto è un work in progress che parte con la rimozione urgente di 5-6mila metri cubi di fanghi, da realizzare in due settimane, per proseguire e arrivare alla rimozione complessiva di almeno 23-25mila metri cubi di materiale. Non c’è alcun tono trionfalistico in tale procedura». E sulla vasca di colmata, che presenta un sovraccarico di materiale di 178mila metri cubi, spiega: «Attraverso il Ministero e l’onorevole Guerino Testa siamo riusciti a ottenere un appalto per cominciare a togliere detriti per 32mila metri cubi circa con una spesa di 962mila euro più 13mila euro di progettazione. Siamo all’apertura delle buste e alla consegna dei lavori, prevista per il 30 settembre. Possiamo dire che l’avvio della rimozione è previsto per il 15 ottobre con conclusione per il 15 marzo 2026».