Elezioni a Pescara, Costantini spara a zero su Masci: «Ha devastato la verità dei fatti»

La reazione del candidato di centrosinistra: «Saremo attenti e vigili in attesa della sentenza definitiva», e poi attacca: «Sorpreso dalle parole del centrodestra, si sono solo accodati alla nostra richiesta»
PESCARA. «Siamo davanti a una devastazione della verità storica dei fatti». Carlo Costantini, candidato sindaco del centrosinistra e protagonista della campagna elettorale pescarese, non le manda a dire. Forte del 34,24% raccolto alle ultime Comunali, attacca frontalmente il centrodestra, accusandolo di essersi «accodato» alla richiesta di sospensiva solo per evitare «una seconda legnata». Nel mirino finisce anche la gestione del sindaco di Forza Italia Carlo Masci, definita «inadeguata e autoreferenziale». E mentre l’amministrazione Masci da oggi torna operativa in attesa del verdetto del Consiglio di Stato (il merito è in programma il 18 dicembre), Costantini lancia un avvertimento: «Servono cautela e prudenza. Noi vigileremo, fino all’ultimo giorno».
Costantini, un commento a caldo dopo la decisione dei giudici amministrativi.
«Siamo davanti ad una devastazione della verità storica dei fatti. La nostra posizione era quella di impedire il voto ad agosto, dall’altra parte c’era la posizione di Masci e dell’amministrazione che ha sempre dichiarato di voler impugnare la sentenza senza richiedere la sospensiva perché il loro obiettivo era quello di tornare al voto il 24 e il 25 agosto. Perché speravano che un ridottissimo afflusso alle urne potesse consentirli di conservare il piccolissimo vantaggio che gli era rimasto. Poi, nel corso delle settimane e fino ad arrivare ad oggi, questa posizione è progressivamente cambiata e anche loro hanno richiesto la sospensiva. Questa è la ricostruzione oggettiva e storica di quello che è accaduto in questi 20 giorni».
Appena si è diffusa la notizia, il centrodestra si è subito detto contento e fiducioso.
«Mi fa sorridere veder gioire il centrodestra che alla fine si è accodato alla nostra iniziativa per evitare di prendere una seconda legnata. Pur di evitare che in qualche modo una sospensiva integrale vanificasse il loro piano A, che era quello di evitare il ritorno al voto il 24 e 25, e il piano B, che era quello di resistere fino all’ultimo giorno nella tenuta di tesi e di argomentazioni contro la sentenza del Tar, si sono progressivamente accodati».
E quindi, secondo lei, quali sono le vere motivazioni che si nascondono dietro la richiesta di sospensiva del centrodestra?
«Loro si sono accodati non perché fossero convinti fin dal principio che questo fosse il percorso migliore, ma solo per evitare di esporsi a una seconda legnata che sarebbe stata certa. Mi fa sorridere leggere che oggi sono tutti contenti».
Il sindaco Masci ha parlato di una «campagna denigratoria» portata avanti dall’opposizione.
«Ma la campagna denigratoria l’ha fatta lui. Quando in Consiglio gli ho detto che non si toglie la fascia davanti al Santo lui ha risposto: dov’era Costantini negli ultimi 14 anni? Masci sa bene che sono stato lontano dalla politica per anni e negli ultimi 6 anni sono stato all’opposizione di Masci, lui invece negli ultimi 14 anni è stato per la metà sindaco e per la metà componente del Consiglio comunale, quindi lui la domanda la dovrebbe rivolgere a sé stesso: dove è stato in questi ultimi 14 anni? Se ci sono continui tentativi di denigrazione, questi partono esclusivamente da lui».
Si spieghi meglio. Perché?
«Perché Masci non è in grado di reggere il confronto sulle questioni concrete e sostanziali. Se solo quando il peschereccio si insabbia poni il problema, denoti una totale inattitudine al governo della cosa pubblica. Il buon amministratore sa perfettamente che l’insabbiamento del fiume è un fatto inevitabile che si verifica periodicamente. Il buon amministratore si preoccupa anni prima di garantire interventi manutentivi del fiume che consentano periodicamente di fare il dragaggio come se fosse un’attività di ordinaria manutenzione e non di straordinaria manutenzione. Masci, invece, essendo assolutamente inadeguato al ruolo, gestisce i problemi per come si manifestano. Si insabbia il fiume Pescara: i pescherecci non vogliono più uscire e allora impreca contro il governo. Si incendia di nuovo la pineta e allora dice di aver messo 4-5 ore di vigilanza e che 15 anni fa non c’erano nemmeno quelle. Cerca sempre di autoassolversi. Sarebbe bello che invece, almeno una volta, si assumesse le sue responsabilità. Però questo non vuol dire denigrarlo. E nemmeno denigrarlo vuol dire accusarlo di non aver saputo garantire la correttezza del procedimento elettorale».
Masci, giunta e consiglieri possono tornare alla piena operatività. Che consiglio dà al suo avversario politico?
«Il consiglio che mi sento di dargli è di non tener conto del fatto che la sua amministrazione è tornata in carica esclusivamente perché il Consiglio di Stato ha fissato il merito al 18 dicembre. Gli direi di essere cauto nelle decisioni, moderato e prudente nella gestione dell’amministrazione. Si limitasse a fare l’essenziale e intervenire con interventi di tipo straordinario perché è il Consiglio di Stato che deciderà se la sua elezione era legittima o no».
E voi dell’opposizione cosa farete?
«Noi saremo estremamente attenti e vigili perché se è vero che la sospensiva integrale del Consiglio di Stato ha rimesso in piedi l’amministrazione è altrettanto vero che tra cinque mesi il Consiglio di Stato si pronuncerà legittimamente».