«Energia da rifiuti, primo tutelare la salute»

Scafa, tensione dopo la richiesta di Italcementi. Il Comune: commissione di esperti

SCAFA. «Affrontiamo il consiglio comunale straordinario di martedì con la convinzione di mettere al primo posto la salvaguardia della salute pubblica». È quanto afferma il sindaco Dino Marangoni commentando l'ordine del giorno dell'assemblea: la possibilità di utilizzare da parte della Italcementi il combustibile da rifiuto (Cdr) per l'alimentazione del bruciatore dell'altoforno.

A sollecitare la discussione in consiglio, due documenti dei rispettivi gruppi di opposizione all'indomani della richiesta della società alla Regione dell'autorizzazione a bruciare Cdr.  In paese, infatti, ci sono tensione e preoccupazione per gli allarmi lanciati sulla possibile nocività dei prodotti della combustione che sarebbero immessi in atmosfera, visto che non ci sono studi che escludano questa evenienza.  «Tutte le parti politiche rappresentate in consiglio» interviene l'assessore all'Ambiente Fausto Canù «dovranno esprimersi sull'argomento assumendosi pubblicamente le responsabilità.

Da parte mia proporrò la costituzione di una commissione consiliare alla quale aggregare esperti del settore per poter fornire agli amministratori gli elementi sufficienti per poter decidere in merito».  A chiedere che il consiglio assuma da subito una decisione di netta opposizione al progetto c'è il gruppo di Rialzati Abruzzo formato da Doriana D'Alimonte, Giampiero D'Ercole e Giovanni Tontodonati che, fra le altre cose, sostengono che Scafa non deve essere trasformata in una pattumiera, destinazione giornaliera di Tir carichi di rifiuti di ogni genere. 

Nel dibattito si inserisce anche il sindaco di Alanno Enisio Tocco, che in passato ha sventato il tentativo di impiantare un impianto Cdr sul territorio cittadino. «Questo problema non è confinato a Scafa. Investe tutta la media Val Pescara» dice. «E noi come sempre ci ritroviamo a combattere per l'ambiente per salvaguardarci da iniziative private. Invece è la politica che dovrebbe risolvere il problema con un piano energetico, e una programmazione che detti regole anche sulla possibilità di bruciare il Cdr».

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