Era il re del kebab il morto nello schianto di Città Sant’Angelo: lascia la moglie e due figli gemelli

Farooq Gharoo, 61 anni del Pakistan, è finito con l’auto contro un albero alle 5 di mattina: aveva appena chiuso il locale. Il sindaco Perazzetti: “Era amico di tutti, integrato perfettamente nella nostra comunità”
CITTA’ SANT’ANGELO. Era il volto gentile dietro il bancone del locale. Il punto di riferimento a qualsiasi orario, sia del giorno che della notte, per chiunque volesse mangiare. È morto Farooq Gharoo, il re del kebab di Città Sant’Angelo, vittima di un incidente alla guida proprio mentre tornava a casa, alle prime luci del mattino, dopo aver chiuso il locale. Così come ogni giorno. Sessantuno anni, originario del Pakistan, Farooq Gharoo era arrivato in Italia da anni ed era ben inserito all’interno della comunità angolana. Dopo aver aperto un locale in via Vestina, a Montesilvano, Gharoo si era spostato nella zona della Marina di Città Sant’Angelo, vicino all’uscita dell’autostrada Pescara Nord. Sposato con Daniela, il 61enne lascia due figli gemelli, Vittoria e Davide.
L’INCIDENTE Come ogni sera, dopo aver servito decine di clienti che a tarda notte cercavano un posto dove mangiare, Farooq Gharoo aveva chiuso il locale e, a bordo della sua auto, era diretto verso casa, vicino ai campi sportivi. Ma qualche chilometro dopo il suo negozio, poco prima delle 5 del mattino, è accaduta la tragedia. All’altezza del cimitero di Città Sant’Angelo, lungo la strada che collega la Marina al centro storico, il 61enne ha perso il controllo del mezzo e si è schiantato contro un albero lungo via Madonna della Pace. A chiamare i soccorsi sono stati alcuni automobilisti di passaggio che hanno allertato il Numero di emergenza. Sul posto sono subito arrivati il 118 e una pattuglia dei carabinieri. All’arrivo dei soccorritori, il 61enne era in arresto cardiaco ed è stato subito trasportato in codice rosso al Santo Spirito di Pescara. Ma in ospedale il 61enne ha accusato un altro malore e per lui non c’è stato nulla da fare. Sul caso è stato avvisato il pm che ha disposto l’autopsia sul corpo del 61enne, per far luce sui motivi del decesso. Ma al momento l’ipotesi che si fa strada è quella di un malore alla guida, anche se non si esclude una possibile distrazione.
CHI ERA Originario di Lahore, in Pakistan, Farooq Gharoo era arrivato in Italia da anni e proprio a Città Sant’Angelo aveva formato la sua famiglia, con due bimbi che ogni sera lo aspettavano a casa. Molto attivo nella comunità angolana, Gharoo si è sempre battuto per i diritti degli stranieri in Italia.
«L’AMICO DI TUTTI» Farooq era soprattutto il volto gentile dietro il bancone della sua attività di kebab, prodotto artigianalmente. «Farooq era amico di tutti», dice il sindaco Matteo Perazzetti, «un angolano che si è integrato perfettamente nella nostra comunità, portando la sua cultura e facendola conoscere a tutti. È stato uno dei primi a battersi per una reale integrazione nel rispetto delle regole, rappresentando anche tanti cittadini stranieri che nei primi anni 2000 volevano integrarsi in Italia. Una persona sempre impegnata nel pieno rispetto degli altri, una persona positiva, che ha arricchito Città Sant'Angelo culturalmente e con tante iniziative. Farooq ha fatto del bene a tutti».
©RIPRODUZIONE RISERVATA