I precari da oggi in cerca di lavoro

I 66 ex dipendenti della Provincia si ritrovano al Centro per l'impiego

PESCARA. Dal precariato alla disoccupazione senza paracadute sociale. Inizia oggi per i 66 ex dipendenti della Provincia l'iter della ricerca del lavoro. Dopo anni alle dipendenze dell'Ente e aspettative di stabilizzazione, innescate dall'ex amministrazione di centrosinistra e dall'attuale di centrodestra, i lavoratori si ritroveranno, a partire dalle 11, davanti alla sede del Centro per l'impiego per espletare le procedure di iscrizione nelle liste di disoccupazione.

Una fase, quella della ricerca di una nuova occupazione, che si preannuncia lunga e complicata. Da un lato la particolare congiuntura economica, con gli ultimi dati Istat che dano il tasso di disoccupazione abruzzese al 9,4%, dall'altro l'età anagrafica dei lavoratori, non più giovanissimi, rappresentano segnali per nulla incoraggianti per i 66 ex dipendenti della Provincia.

Dopo mesi di manifestazioni e sit-in portati fin dentro l'aula del consiglio provinciale, l'ultimo gesto di protesta è stato l'acquisto di una pagina del Centro. La fotografia comparsa ieri sul quotidiano abruzzese ritrae i lavoratori con l'irrinunciabile maglietta nera con la scritta «Precario in scadenza» e una croce sul viso, perché «ci sentiamo ingiustamente cancellati». Un ringraziamento beffardo, espresso da 36 uomini e donne su 66 complessivi, va alla vecchia e alla nuova classe dirigente: a Pino De Dominicis e Guerino Testa.

Da stamattina gli uffici del Centro per l'impiego di via Passolanciano, fino a ieri coordinati da 20 precari in scadenza di contratto su circa 40 addetti, per evitare il corto circuito saranno gestiti da alcuni dipendenti di ruolo. La mobilità interna, su base volontaria e incentivata, avrà una durata di tre mesi. Nel frattempo aumenta la preoccupazione dei sindacati. Massimo Petrini, segretario della Cgil Funzione pubblica, non nasconde il timore che dai prossimi giorni si possa assistere a «una vera e propria forma di spoil system», visto che «nonostante le numerose rassicurazioni del presidente Testa, è stata annunciata l'attivazione di nuove collaborazioni per le funzioni che gestivano i precari, e avanzata la possibilità di esternalizzare i servizi o affidarli a una società a capitale pubblico a partire dal 2011».

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