Il parco fluviale resta chiuso

La denuncia di Odoardi: delusione per i cittadini
MONTESILVANO. Appena aperto, ha già chiuso. Delusione ieri per decine di cittadini che avrebbero voluto passeggiare nell'area del parco fluviale: i cancelli dell'area verde, inaugurata giovedì scorso, sono stati trovati sbarrati.
«Evidentemente hanno usato lo stesso criterio utilizzato per la circonvallazione, tenuta chiusa per non rovinare il manto stradale» ha ironizzato il capogruppo di Rifondazione comunista Cristian Odoardi che nel pomeriggio, assieme ad alcuni amici, si era diretto verso il nuovo Parco della libertà, in via Aldo Moro, e si era ritrovato davanti all'andirivieni sconcertato dei cittadini: «Abbiamo incontrato molte persone che ci hanno invitato a tornare indietro: "il cancello è chiuso, è inutile" ci hanno detto. Forse, visto il nome che hanno dato al parco e vista la situazione in Comune, avranno pensato che meno si parla di libertà e meglio è» ha concluso.
Per le mamme con i loro bambini, le famigliole e gli anziani che avevano deciso di visitare l'oasi verde sul fiume in una giornata di calura estiva, un viaggio a vuoto dopo che giovedì scorso, il sindaco Pasquale Cordoma aveva tagliato il nastro dell'area verde, 16 mila metri quadrati di spazio senza barriere architettoniche grazie percorsi speciali e mappe tattili. Eppure il parco è stato immaginato per offrire non solo refrigerio all'ombra degli alberi, ma anche servizi, con un percorso vita che conta dieci postazioni, una zona prato per attività all'aria aperta e uno spazio giochi per i bambini.
Quello appena completato dopo tre anni di lavori è solo il primo di due lotti: il secondo riguarda 45 mila metri quadrati di terreno, ma per portarlo a termine è necessario completare la caratterizzazione della parte che ricade in area del Sin Saline, il sito di interesse nazionale per l'inquinamento. (m.r.t.)
«Evidentemente hanno usato lo stesso criterio utilizzato per la circonvallazione, tenuta chiusa per non rovinare il manto stradale» ha ironizzato il capogruppo di Rifondazione comunista Cristian Odoardi che nel pomeriggio, assieme ad alcuni amici, si era diretto verso il nuovo Parco della libertà, in via Aldo Moro, e si era ritrovato davanti all'andirivieni sconcertato dei cittadini: «Abbiamo incontrato molte persone che ci hanno invitato a tornare indietro: "il cancello è chiuso, è inutile" ci hanno detto. Forse, visto il nome che hanno dato al parco e vista la situazione in Comune, avranno pensato che meno si parla di libertà e meglio è» ha concluso.
Per le mamme con i loro bambini, le famigliole e gli anziani che avevano deciso di visitare l'oasi verde sul fiume in una giornata di calura estiva, un viaggio a vuoto dopo che giovedì scorso, il sindaco Pasquale Cordoma aveva tagliato il nastro dell'area verde, 16 mila metri quadrati di spazio senza barriere architettoniche grazie percorsi speciali e mappe tattili. Eppure il parco è stato immaginato per offrire non solo refrigerio all'ombra degli alberi, ma anche servizi, con un percorso vita che conta dieci postazioni, una zona prato per attività all'aria aperta e uno spazio giochi per i bambini.
Quello appena completato dopo tre anni di lavori è solo il primo di due lotti: il secondo riguarda 45 mila metri quadrati di terreno, ma per portarlo a termine è necessario completare la caratterizzazione della parte che ricade in area del Sin Saline, il sito di interesse nazionale per l'inquinamento. (m.r.t.)
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