Imu e Tari, in 2mila non pagano Il Comune: «Caccia agli evasori»

10 Maggio 2022

Dopo la pausa per il Covid, si intensifica la campagna per la ricerca dei contribuenti non in regola Controllati i tributi dal 2014 al 2021, l’Ente deve riscuotere oltre due milioni di imposte arretrate

PESCARA. La tregua nella lotta all’evasione, scattata durante l’emergenza Covid, è finita. Ora è ripresa a tamburo battente la caccia ai contribuenti non in regola. E i risultati sono notevoli. Adriatica risorse, la società di riscossione del Comune, ha scovato negli ultimi mesi oltre 2mila posizioni irregolari per l’Imu e la Tari.
Cittadini o imprese che non hanno pagato per niente, o solo in parte, le imposte comunali. Adesso è scattata la resa dei conti, perché la società invierà le lettere ai contribuenti per richiedere l’immediato pagamento dei tributi non versati, oltre alle sanzioni e agli interessi.
caccia agli evasori È ripresa, dunque, la lotta all’evasione. Anzi, sembra sia stata addirittura intensificata, stando ai risultati raggiunti negli ultimi mesi da Adriatica risorse. I risultati sono riportati in un provvedimento firmato qualche giorno fa dal dirigente del settore Finanziario del Comune Andrea Ruggieri. Negli accertamenti di Imu e Tari, effettuati nei periodi di imposta dal 2014 a 2021, sono emerse imposte non pagate per 1.330.028 euro. Una cifra notevole, ma che rispecchia in realtà l’andamento per i due tributi registrato ogni anno. Evasione, tuttavia, aggravata dalla grave crisi scatenata dall’emergenza Covid. Diversi contribuenti, infatti, non hanno lavorato o hanno perso il posto di lavoro e quindi non hanno potuto pagare le imposte. Per la Tari, ad esempio, si calcola una percentuale annua di evasione pari al 20-25 per cento e qualcosa di meno per l’Imu. E nei controlli sarebbero emersi anche dei contribuenti completamente sconosciuti agli uffici tributari dell’ente. Ecco cosa dice in proposito il provvedimento firmato dal dirigente. «Trattandosi di attività di recupero evasione per omessa, infedele e parziale dichiarazione», si legge nel documento, «gli importi oggetto degli avvisi di accertamento dovranno essere appositamente accertati in entrata in quanto relativi a contribuenti le cui utenze non erano incluse nei ruoli delle emissioni ordinarie».
i numeri Ecco, dunque, i risultati delle attività di accertamento. Per quanto riguarda la Tari, sono stati effettuati 1.164 controlli che hanno consentito di verificare, nel periodo dal 2014 al 2021, un’evasione pari a 314.949 euro. A questa cifra si devono aggiungere l’addizionale provinciale del 5 per cento per 15.663 euro, le sanzioni pari a 522.889 euro e gli interessi pari a 2.920 euro. Totale, 856.468 euro da recuperare.
Numeri ancora più alti per l’Imu. Gli accertamenti nei periodi di imposta 2014-2021 sono stati 1.160, l’imposta evasa è pari a 1.015.079 euro, cui si devono aggiungere 296.677 euro di sanzioni e 11.249 euro di interessi. Totale, 1.323.007 euro da riscuotere.
il comune paga i debiti Nel piano che l’assessore alle finanze Eugenio Seccia ha presentato nelle settimane scorse per pagare gli arretrati del debito del Comune, acceso nel 2017 per evitare il dissesto, viene indicata come priorità la lotta all’evasione. I soldi che verranno recuperati con gli accertamenti, dunque, serviranno per rimborsare il prestito che, in base a una sentenza della Corte costituzionale, il Comune deve restituire in 10 anni e non più in 30.