Alfredo Cospito, di Pescara

SASSARI

L'anarchico pescarese in sciopero della fame da 80 giorni: "Sarà la mia ultima battaglia"

Alfredo Cospito protesta contro la detenzione in regime di carcere duro art 41.bis. L'avvocato presenta l'istanza di revoca al ministro

TORINO. Dopo due mesi e mezzo di sciopero della fame, la condizioni dell'anarchico pescarese Alfredo Cospito - rinchiuso in regime di carcere duro Art41 bis per quattro anni - sono sempre più fragili. "E' una persona che ha subito un forte deperimento ma è ancora lucida, molto determinata ad andare avanti anche se con un rischio per la sua salute. Non c'è un pericolo imminente ma un rischio costante", ha detto l'ex guardasigilli Andrea Orlando, che ha visitato il detenuto insieme a una delegazione del Pd.

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Cospito protesta proprio contro l'applicazione del 41bis, la norma sul carcere duro applicata per imputati accusati di associazione mafiosa. E l'avvocato Flavio Rossi Albertini ha presentato questa mattina l'istanza di revoca del 41 bis al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. In base a quanto riferisce il difensore, l'istanza è "fondata su fatti nuovi, non sottoposti alla cognizione del tribunale di sorveglianza di Roma" che nelle scorse settimane ha respinto un reclamo della difesa. Nell'istanza si fa riferimento a "motivazioni di una sentenza depositata dopo la decisione del tribunale capitolino". Cospito rimarca le ragioni della protesta, ritiene irragionevole che gli venga applicato questo regime.

Sul quotidiano la Repubblica, che dà conto della visita della delegazione Pd, sono riportate alcune frasi di Cospito: "Io so che se non risolvono questo problema morirò. Sarà la mia ultima battaglia - dice - ma andrò comunque fino in fondo. Ho solo questa arma, ho solo il mio corpo. Sono un anarchico, per definizione l'anarchia non ha una struttura formale, non ho reti cui impartire ordini. Noi combattiamo lo Stato ma non ci sono legami di questo tipo, per questo non merito il 41 bis" che “andrebbe tolto a tutti, anche ai mafiosi”. Poi avrebbe aggiunto: "Sono costretto a usare lo sciopero della fame per farmi sentire, perché è l'unico mezzo che mi è consentito. Io ancora reggo ma se continuo così so che tra poco non avrò più la forza per alzarmi da questo letto"