Foto di gruppo dei "fornai esploratori"

ALANNO

La Festa del pane dei fornai esploratori / VIDEO

La giornata di condivisione, confronto e riunione trasformata in evento sociale con lavoratori, famiglie, collaboratori e clienti di Mercato del Pane

ALANNO. Una giornata trascorsa tutti insieme: imprenditori, dipendenti, collaboratori, famiglie e clienti come l'avrebbe immaginata Camillo Olivetti, fautore della felicità collettiva che genera efficienza o come, più vicino ai tempi nostri, l'avrebbe organizzata Leonardo Del Vecchio, altro imprenditore lungimirante, che ha fatto di Luxottica un esempio di organizzazione e condivisione del lavoro che genera profitti partendo dal benessere del lavoratore. Nella "piccola", per ora, Mercato del Pane, azienda di una quarantina di addetti tra collaboratori e dipendenti, tutto questo è stato possibile con la seconda edizione della “festa del pane”.

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La "Festa del pane", il pentolone e i valori dei fornai esploratori
L'evento organizzato a Mercato del Pane, video-intervista a Pierpaolo De Felice (responsabile vendite)

Forni spenti e punti vendita trasformati in luoghi di confronto e riunione, salvo poi essere di nuovo stravolti per la serata con musica, arrosticini, vino, pasta all'amatriciana e naturalmente pane e prodotti da panificazione.

Protagonisti sono stati i "fornai esploratori", chiamati così perché prima di produrre cercano agricoltori e mugnai virtuosi, che non impiegano pesticidi, diserbanti, concimi chimici per coltivare il grano, ma migliorano le farine durante la macinatura. "Perché fare il pane", sottolineano, "non è solo impastare, preparare le pagnotte, lasciar lievitare e cuocere. Fare il pane è un atto agricolo: il modo in cui si coltiva il grano cambia il paesaggio".

I "fornai esploratori" nel corso del team working

In 43 sono così tornati a fare squadra ("team working") sotto il coordinamento della  consulente, formatrice e "Agile coach" Anna Di Girolamo. E hanno definito e rafforzato i valori aziendali della "rivoluzione del pane" ("Bread revolution") in Abruzzo che ha portato finora alla creazione di una filiera che sforna "pane selvaggio", autentico, che dalla campagna arriva in città.

Nel pomeriggio, la  “festa del pane”. Alla semina simbolica del grano duro sui terreni di Abbateggio ha fatto seguito la costruzione di un’opera collettiva, intitolata “Noi siamo natura”, in compagnia dell’artista Angelo Bellobono, conosciuto per la sua dedizione nell’indagare il rapporto tra antropologia, geologia, identità, confine e territorio. In serata l'evento di convivialità a tavola, imbandita anche con tanti altri prodotti locali.

Su una tabella si legge: "I presupposti: la merce non deve mancare; i prodotti devono essere di qualità eccellente; eccellente vuol dire spingersi oltre". Che la rivoluzione del pane, allora, continui ad abbracciare la natura. (a.mo.)

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