Mensa a scuola, rischio rincari Il Pd: pasti per gli alunni a 6 euro

Riparte lo scontro sulla refezione, l’opposizione denuncia: «Da gennaio tariffe maggiorate» L’assessore Toppetti replica: «Troppo semplicistico parlare di aumenti, il servizio è differente»
PESCARA. Da gennaio le tariffe della mensa scolastica potrebbe aumentare e superare i 6 euro a pasto. La denuncia arriva dal Pd: «Entreranno in vigore le tariffe già contestate dai genitori», dice il capogruppo Pd Piero Giampietro. E sulla mensa riparte lo scontro politico tra l’opposizione di centrosinistra e la maggioranza di centrodestra: «È semplicistico affermare che le nuove tariffe sono superiori alle correnti e questo perché il nuovo calcolo segue altri parametri ed offre un servizio differente», ribatte l’assessore Valeria Toppetti che promette «benefit e sconti».
L’appalto da 20 milioni della mensa è al centro di un contenzioso e la sentenza del Tar è attesa per il 25 ottobre: il Comune ha affidato il servizio alla Elior spa di Milano e alla Sh Gestioni di Chieti, unite nella formula del raggruppamento temporaneo di impresa. Ma il cambio gestione prevede un rialzo dei prezzi che ha scatenato le proteste delle famiglie. Il passaggio di consegne, annunciato e poi slittato, non è ancora avvenuto: la seconda classificata alla gara d’appalto è la Serenissima, ditta uscente che sta continuando a fornire i pasti in forza di una proroga che dura da anni. E la Serenissima ha impugnato, davanti al Tar, l’affidamento del servizio alla Elior-Sh.
«La giunta Masci ha deciso di non trasformare in delibera le tariffe concordate con l’opposizione e annunciate pubblicamente subito dopo da sindaco e assessore», attacca Giampietro, «vogliamo sapere se siamo di fronte ad una furbata elettorale o ad una dimenticanza. Ma intanto nero su bianco, in assenza di altre delibere, il Comune risponde che saranno applicate le tariffe decise dalla giunta nel 2023, cioè prima della mobilitazione dei genitori. Tariffe molto distanti da quelle conquistate fra dicembre e gennaio da opposizione e genitori: ad esempio pagheranno fino a 6 euro a pasto tutti i genitori con Isee oltre 22 mila euro, eventualità che avevamo scongiurato. Chiediamo che la giunta, ora, intervenga al più presto per rimediare a questa situazione e ripristini anche il capitolo di 500mila euro che avevamo ottenuto come opposizione per ridurre le tariffe rispetto alla iniziale decisione del centrodestra». «Presenteremo già venerdì un ordine del giorno in questa direzione», annuncia il consigliere Francesco Pagnanelli, mentre il consigliere Marco Presutti sottolinea che «le rassicurazioni dell’assessore nei giorni scorsi stridono fortemente con questa situazione che va al più presto corretta».
La Serenissima, con un altro ricorso, ha denunciato l’esistenza di segreti posti dal Comune sull’offerta dichiarata vincitrice. Su questo l’assessore Toppetti rivela un dettaglio: «Tre giorni fa il Consiglio di Stato ha disposto la condivisione di tutti i documenti del Comune in favore della Serenissima e in questi giorni stiamo procedendo all’invio. È possibile quindi che con l’ingresso nel procedimento amministrativo di ulteriore documentazione vi sia un ulteriore slittamento della sentenza finale attesa per ottobre/novembre (udienza fissata per il 25 ottobre) e quindi uno slittamento delle nuove tariffe. Resto a disposizione delle famiglie», conclude l’assessore, «per affrontare il tema nuovamente ove ritenuto necessario».