Mercato in viale Kennedy «Gli affari sono crollati»

Protesta di commercianti e residenti che chiedono il ritorno delle bancarelle sulla Strada parco. Sorgentone: vogliono farci rassegnare all’idea del filobus

PESCARA. Meno clienti, vendite ridotte a poche decine di euro e schiamazzi fin dalle prime ore del mattino. Sono questi i disagi lamentati dai cittadini e dai commercianti, riuniti nell’assemblea convocata dall’associazione Strada Parco per discutere dello spostamento del mercato rionale del mercoledì. Nei due giorni in cui le bancarelle sono state spostate dall’ex tracciato ciclopedonale all’asse viale Kennedy-via Cadorna-via Diaz-via Settembrini, secondo una cinquantina di residenti e venditori, ci sarebbero stati «solo disagi e nessun vantaggio».

E’ per questo che è stato chiesto un incontro urgente con il sindaco Luigi Albore Mascia e l’assessore al commercio Gianni Santilli per spiegare loro le ragioni del malcontento e chiedere un passo indietro. Mercoledì prossimo, durante il terzo giorno di mercato, saranno distribuiti alcuni volantini che contengono una proposta lanciata da Mario Sorgentone, presidente dell’associazione Strada Parco. «Solo nelle ore delle vendite il filobus potrebbe subire una piccola deviazione», spiega, «invece di proseguire lungo la strada parco, potrebbe svoltare all’altezza di via Cavour, imboccando viale Kennedy e proseguendo poi fino a viale Muzii. E’ un percorso che il mezzo può facilmente effettuare poiché è ibrido e quindi può viaggiare anche sull’asfalto. Si consentirebbe così agli stand di restare lungo l’ex tracciato ferroviario».

L’alternativa di Sorgentone mette d’accordo gli ambulanti che hanno partecipato alla riunione e hanno preso la parola mettendo in luce tutte le pecche del piano di spostamento disegnato da Santilli. «C’è un sovraffollamento», denuncia Franco Sansone, «l’ultima volta mi è stato assegnato l’ultimo banco vicino alla fermata dell’autobus in via Cavour. Oltre alle difficoltà a scaricare la merce, mi sono ritrovato a fine giornata con un incasso di 10 euro. Come potrei fare a mantenere moglie e figli e pagarci pure le bollette?», si chiede mentre si lascia andare alle lacrime. «Qui c’è gente che è stata rimandata indietro perché non c’era posto», racconta Paolo Antonio Ammazzalupo, «si sta stretti come sardine. Non c’è possibilità di allontanarsi dai banchi nemmeno per andare in bagno. La verità è che non ha nemmeno la forma di un mercato».
Alle perplessità dei venditori si aggiungono quelle dei residenti, specie i più anziani. Una donna di 73 anni ammette che per lei è impensabile percorrere un chilometro per fare la spesa e poi tornare a casa con il carrello pieno. Un altro signore dice che mercoledì scorso non è riuscito a uscire di casa, nonostante il Comune abbia dato inizio alla distribuzione dei pass. «Hanno voluto metterci con le spalle al muro», rimarca Sorgentone, «vogliono farci rassegnare all’idea del filobus». Il presidente dell’associazione mostra i risultati di un’indagine fatta la scorsa settimana in due momenti diversi. Sabato, dalle 16,30 alle 18,30, hanno attraversato il tracciato 1.172 biciclette, 1.266 pedoni, 122 carrozzelle (65 sedie a rotelle e 57 carrozzine) e 12 pattini. Giovedì, nello stesso orario, sono state registrate 870 biciclette, 850 pedoni, 91 carrozzelle e 8 pattini. “La maggior parte”, sottolinea, “viene da fuori. Una volta messo su strada il filobus, sarà costretta a rinunciare alla bici a vantaggio dell’auto».

Ylenia Gifuni

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