Montesilvano, si finge malata e va in gita: licenziata

Dipendente dell’azienda speciale per i servizi sociali del Comune paga a caro prezzo una leggerezza dell’estate scorsa

MONTESILVANO. Finge di essere in malattia e va in vacanza per tre giorni con una gita organizzata. Una leggerezza costata cara a una dipendente dell'azienda speciale per i servizi sociali, ente strumentale del Comune di Montesilvano, che per questa ragione è stata licenziata. La donna, di cui non sono state rese note le generalità e le mansioni all'interno dell'azienda, l'estate scorsa, aveva chiesto al datore di lavoro alcuni giorni di permesso per malattia. In realtà la dipendente, era in perfetta salute tanto da dedicarsi a una gita fuori regione di alcuni giorni partecipando a un viaggio organizzato.

Difficile che non venisse notata da nessuno. E tanto è stato. «Abbiamo ricevuto una segnalazione che ha fatto partire un’indagine interna», rivela il commissario straordinario dell'azienda, Luca Cirone, che nei giorni scorsi ha firmato il provvedimento di licenziamento. «Abbiamo raccolto le informazioni necessarie, e appurato che una dipendente della struttura, che aveva preso un permesso per malattia, si sarebbe recata invece fuori regione, per una gita fuori porta». Dopo le verifiche del caso è stato il direttore dell'azienda, Eros Donatelli, a presentare al commissario la richiesta di avviare il provvedimento disciplinare, così come prevede il regolamento dell'ente strumentale.

«Non potevamo soprassedere», dice Cirone, «su un fatto che riteniamo grave per la struttura che gestisce i servizi sociali e che ha il dovere di preservare la propria credibilità. Prima di adottare un atto così definitivo, abbiamo accertato i fatti, confrontandoci anche con la dipendente per capire le sue motivazioni. Tuttavia non possiamo far finta di nulla su quanto accaduto, per rispetto degli altri dipendenti e ancor più dei cittadini che tutti i giorni affrontano grandi difficoltà nel loro cammino e si rivolgono all’azienda speciale per trovare un supporto concreto». Si tratta del terzo licenziamento avvenuto in questi mesi al Comune di Montesilvano, dopo quelli nei confronti di un dirigente, indagato per molestie sessuali, e di un geometra, coinvolto nell'inchiesta relativa a un giro di tangenti all'interno dell'Aca, entrambi responsabili dunque di comportamenti lesivi dell’immagine dell’ente. «La mia amministrazione», rimarca il sindaco, Francesco Maragno, «ritiene che il rispetto delle regole sia principio fondante per una società dotata di senso civico e di responsabilità. La decisione presa è stata un atto doloroso, ma doveroso. Mai nessun amministrazione o impresa dovrebbe trovarsi a dover prendere una decisione così estrema, ma altrettanto necessaria. Coloro che infrangono le regole e assumono questo genere di condotte umiliano il datore di lavoro. I dipendenti della pubblica amministrazione hanno un dovere anche morale. Sia il Comune che l’azienda speciale saranno sempre vicini ai lavoratori che fanno il loro mestiere con passione e dedizione. Saranno intransigenti nei confronti di coloro che non rispettano le regole».

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