Morto dopo essere stato colpito con il taser, Acerbo: «La pistola elettrica va vietata»

Parla il segretario di Rifondazione comunista: «Quell’arma è pericolosa, ma la politica ignora rischi già noti»
PESCARA. «Abbiamo sempre contestato la decisione politica di dotare le forze dell’ordine di taser». La prima reazione alla morte del 30enne Riccardo Zappone, arriva dal segretario nazionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo: «Il taser va vietato», questa la richiesta di Acerbo.
«Se verrà confermato che la causa della morte del 30enne a Pescara è stata causata dall’uso del taser non sarà il primo caso», dice, «la responsabilità di questa morte non ricade solo sulla destra ma è stata bipartisan: la sperimentazione del taser è cominciata nel 2014 con il governo Renzi e fu rilanciata nel 2018 su iniziativa di Salvini con il governo Conte 1. Nel 2020 l’adozione della pistola elettronica è stata confermata dal governo Conte 2 in cui c’erano Pd e Sinistra italiana con Leu. La gravità di quella scelta», accusa il leader di Rifondazione comunista, «sta nel fatto che la pericolosità della pistola elettronica era già nota quando è stata adottata».
Introdotto ufficialmente nel 2022, dopo una travagliata fase di sperimentazione, il taser viene attualmente adottato in diverse città italiane dalla polizia, dai carabinieri, dalla guardia di finanza e in alcuni casi dalla polizia locale. Negli anni scorsi altri episodi di questo tipo, seppure rari, si sono già verificati.
«Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura», continua Acerbo, «aveva già affermato che l’introduzione dei taser apriva la porta a risposte sproporzionate. La Reuters aveva già documentato che, dal 2001, erano almeno 1.042 i casi di persone colpite a morte con un taser dalla polizia. La stessa azienda produttrice, la Taser International Incorporated, aveva già dovuto riconoscere un fattore di rischio mortale che si aggira intorno allo 0,25%. Una persona su 400, tra quelle colpite da taser, rischia cioè il decesso», dice ancora Acerbo, «denunciammo inascoltati essendo fuori dal Parlamento e dalle tv che sarebbe stato più utile investire risorse in formazione delle forze di polizia o in strumenti logistici (autovetture, vestiario e altre strumentazioni utili al contrasto della criminalità). Da anni assistiamo a una deriva securitaria di imitazione delle modalità di gestione dell’ordine pubblico tipiche degli Stati Uniti e che si accompagnano a un modello sociale neoliberista. Segnaliamo che l’Europa dello stato sociale ha indici di sicurezza infinitamente superiori agli Usa che collezionano non invidiabili record di omicidi, nonostante un altissimo numero di persone detenute e metodi polizieschi raccapriccianti. Anche per le politiche della sicurezza, come per l'economia e il lavoro va ripresa la via maestra della Costituzione. Il taser va vietato».
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