Manoppello

Tenta di uccidere la moglie con il gas, la figlia lo difende: «Non è un criminale, è solo malato»

27 Agosto 2025

Raniero Di Costanzo è stato arrestato dopo aver fabbricato il piano diabolico contro la 74enne: «Papà soffre di problemi mentali da anni. I miei genitori si vogliono bene»

MANOPPELLO. «Siamo una famiglia distrutta da un padre malato, ma non da un criminale». È la figlia della coppia a rompere il silenzio e raccontare cosa si nasconde dietro le mura di quella casetta tra le campagne di Manoppello, nella zona di Valletania, dove domenica pomeriggio per un soffio non si è consumato l’ennesimo femminicidio. Raniero Di Costanzo, 75 anni, ha tentato di uccidere sua moglie, 74 anni, soffocandola con il gas di una bombola da campeggio. Un piano diabolico, fabbricato in casa dalle mani di un uomo che nella vita ha sempre fatto il falegname, destreggiandosi bene nei piccoli lavoretti domestici. Il 75enne, originario di Loreto, ha fatto un foro sopra il battiscopa di un muro comunicante con la camera dove sapeva che la moglie avrebbe dormito da lì a poco; poi ha infilato un tubicino trasparente in gomma, da cui ha fatto fuoriuscire del gas. Ma, per fortuna, la moglie si è accorta di quello che stava accadendo.

«Quello che è successo non è normale. Mio padre ha fatto una cosa grave. Nella sua follia poteva ammazzare mia madre e chi le stava attorno, ma», dice al Centro la figlia della coppia, con 30 anni di matrimonio alle spalle e due figli, «papà è malato. Soffre da anni di problemi mentali e accusa momenti di raptus in cui cambia umore, si arrabbia con qualcuno senza motivo o ha degli attacchi di gelosia morbosa nei confronti di mia madre». Da 13 anni il 75enne, ora in carcere con l’accusa di tentato omicidio doloso, soffre di problemi mentali, tanto che i figli lo hanno più volte fatto seguire da specialisti del settore, con sedute frequenti da psicologi e psicoanalisti, «anche a nostre spese» prosegue la figlia, riferendo che, secondo le prescrizioni mediche, il papà deve assumere delle medicine. «Ma a volte non le prende e da alcuni mesi ha sospeso le sedute con lo psicologo perché ne stavamo cercando un altro».

Ed è proprio in attesa di un nuovo specialista che il 75enne ha provato a uccidere la moglie. Domenica mattina la coppia era andata a pranzo da un parente. Poi, con una scusa, il marito ha detto di voler tornare a casa, lasciando la moglie in compagnia della cognata, e ha iniziato ad allestire la bombola del gas e a praticare il foro nel muro. L’uomo aveva quindi azionato la bombola, collegandola al tubo che fuoriusciva in una cameretta dove la 74enne è solita riposare nel pomeriggio, perché più fresca. Dopo poco la donna è rientrata in casa insieme alla nuora e si è subito accorta dell’odore acre di gas. «Ha chiesto a mio padre da dove provenisse quell’odore e lui ha risposto che forse aveva dimenticato il fornello acceso», dice la figlia, che dopo poco ha ricevuto sul telefonino la chiamata di aiuto della mamma, allertando i soccorsi.

La 74enne, ancora sotto choc per l’accaduto, secondo quanto raccontano i figli, era però a conoscenza della condizione patologica del marito. «Mia madre ha sempre cercato di aiutarlo», dice, «non si volevano separare, si vogliono bene. La sera prima siamo stati tutti a casa loro per mangiare una pizza, tra sorrisi e momenti di spensieratezza». La 74enne, originaria di Pescara, è al secondo matrimonio, da cui ha avuto due figli, entrambi residenti all’estero. Altri tre figli, che vivono tutti a Pescara, sono del primo matrimonio, da cui la donna è rimasta vedova. «Piange di continuo perché le manca papà», racconta la figlia, che negli ultimi due mesi ha ospitato il padre in casa sua, in Germania. «Spesso lo facciamo stare da noi per monitorarlo. È tornato in Abruzzo da appena 15 giorni. Ha sempre detto cose folli a voce, per via della sua malattia, ma non ha mai fatto nulla di simile». Ma domenica scorsa Raniero Di Costanzo è passato ai fatti, tentando di uccidere la moglie.

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