Neve e sole, ma piste deserte Maielletta in ginocchio per la psicosi da valanghe

La scuola sci Block-Haus ha perso 900 bambini delle gite, chalet vuoto e negli alberghi annullato l’80 per cento delle prenotazioni. «Un disastro»

PESCARA. Sole e cielo terso, neve stupenda. E piste deserte. È il paesaggio surreale che si vive a Passolanciano. Anche la Maielletta paga infatti il suo conto a questo maledetto gennaio abruzzese con l’80 per cento di disdette piovute subito dopo la tragedia di Rigopiano di quindici giorni fa. «A livello mediatico è passato il messaggio che tutto l’Abruzzo è Rigopiano», dice subito Giancarlo Ferrara, da 51 anni titolare con la famiglia dell’hotel Mammarosa. «Mai vista una cosa del genere. Fino al 15, al 16 gennaio ci telefonavano per informazioni e preventivi, nonostante il maltempo. Oggi se chiamano è solo per disdire. Per questo periodo ha disdetto circa l’80 per cento, e per febbraio e marzo abbiamo già il 50 per cento di prenotazioni annullate da Puglia, Campania, Umbria, Marche. Tanto per dare l’idea: su 120 posti letto a disposizione, oggi ho soltanto quattro clienti. E pure le scuole che dovevano venire a pranzo per i giornalieri hanno comunque annullato. Un disastro». Lo sa bene Ivo Giordano, direttore della scuola Sci Block-Haus: «Dopo la tragedia di Rigopiano abbiamo avuto la disdetta di 900 bambini delle scuole. Il primo circolo didattico di Chieti, il liceo classico di Chieti, l’istituto comprensivo di Guardiagrele, quello di Spoltore, il primo circolo di Montesilvano. Siamo fermi. E il danno, al momento supera i 200mila euro». Domenica scorsa, con tutto che la strada era libera, che c’era il sole e la neve era splendida i dodici maestri della scuola, come riferisce il direttore, «sono andati a spasso. Alle 12,30, quando normalmente c’è il pienone, al bar dello chalet c’ero soltanto io», riferisce ancora, «e a pranzo erano sedute 4 persone, contrariamente a due domeniche prima quando lo stesso chalet aveva venduto 800 panini». Ma di che cosa ha paura chi si è affrettato a disdire? «Hanno paura delle valanghe», spiega Ivo Giordano, «è questo quello che ci dicono per telefono. Perché questo è il messaggio che è passato. Ma da noi non esiste questo rischio, perché non ci sono pendenze, non succederà mai nulla. Si è parlato anche dei ragazzi rimasti bloccati un giorno in albergo, ma è arrivata la turbina dal Friuli e il problema è stato risolto». E proprio Giuseppe Borzellino, direttore dell’hotel Panorama che ha ospitato quei 160 ragazzi di Atessa poi traghettati a Pretoro con i mezzi dei carabinieri, precisa: «In ogni caso non c’è mai stato un problema di sicurezza. È chiaro che con l’emergenza maltempo che ha colpito l’Abruzzo i mezzi che dovevano essere sufficienti per le aree montane non lo sono stati più, perché servivano anche a valle. Il problema maggiore si è creato tra giovedì e venerdì, quando i ragazzi sono rimasti bloccati, ma non è vero che sono stati salvati dai carabinieri. Che ringraziamo, certo, ma ci hanno aiutato semplicemente a fare il servizio taxi con Pretoro». «Questa settimana ci dovevano essere 350 bambini sulle piste», conclude il direttore della scuola Sci Ivo Giordano, «e altri sette maestri di fuori oltre ai 12 nostri. Invece non c’è nessuno se non gli 83 ragazzi della scuola Antonelli di Pescara, che possiamo solo ringraziare. Ma il messaggio che deve passare è che qui non esiste il rischio valanghe».

«È vero, la strada provinciale della Maielletta è stata chiusa tra giovedì e venerdì», ammette Ferrara, «c’è stato anche il black-out dell’Enel per cinque giorni, ma i nostri clienti non ne hanno risentito perché abbiamo i generatori, siamo autosufficienti. Ma se non si interrompe questo bombardamento mediatico, questa imbecilleria, sarà difficile rialzarsi».

Più che la valanga di Rigopiano, ha influito il terremoto, invece, sulle presenze nel comprensorio sciistico di Rivisondoli. «Abbiamo avuto un calo del 30 per cento», spiega Ivan D’Altorio, amministratore della società che gestisce l’hotel Victoria di Rivisondoli, «non è una stagione da ricordare, ma il calo non è stato così netto. Grazie anche all’intervento mediatico del sindaco di Roccaraso, Di Donato, che ha puntualizzato subito che non c’è alcun rischio». «La neve per noi è economia»; sottolinea Venturino Margadonna, presidente del consorzio Skypass Alto Sangro, «con il bel tempo recupereremo tutto».

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