Pescara, in piazza gli "invisibili" del liceo scientifico Da Vinci

A un mese dall'inizio dell'anno scolastico, i 1.300 studenti della succursale di Portanuova ospitati al liceo Classico e della sede dei Colli hanno protestato davanti alla Provincia. Dal presidente Di Marco la promessa di una sede a metà novembre. Dure critiche dalle opposizioni, il deputato Melilla: «Pure un'autoblinda schierata contro dei ragazzi»
PESCARA. «Perchè non abbiamo una scuola?». «Ma ci vedete? Non siamo mica invisibili!». Sono due schiaffi in faccia all'indifferenza e all'incompetenza dei "grandi" lo striscione e il cartellone che sventolano davanti a circa 1.300 studenti del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Pescara, scesi in piazza questa mattina per protestare contro l'amministrazione provinciale, che a un mese dall'inizio dell'anno scolastico non ha ancora risolto il problema della sede della succursale di Portanuova del liceo, con le classi attualmente ospitate in un'ala del liceo Classico. Una protesta che sembra aver raggiunto il suo scopo, visto che la Provincia, nel corso di un incontro che si è svolto tra il presidente Antonio Di Marco e una rappresentanza di studenti accompagnati dalla dirigente dell'ambito scolastico territoriale Usr Abruzzo, si è impegnata a destinare, entro la metà di novembre, una porzione funzionale dell'edificio comunale di Piazza dei Grue al liceo Da Vinci.
Gli studenti hanno avvisato il presidente Di Marco che, se le promesse non verranno mantenute, la prossima protesta non si fermerà in piazza. Critici con il presidente i consiglieri provinciali di opposizione Guerino Testa, Sandro Marinelli, Vincenzo D'Incecco e Mario Lattanzio: «Ancora una volta - hanno dichiarato - emerge chiaramente l'inadeguatezza politica e programmatoria del presidente Di Marco e della sua maggioranza che ad un mese dall'inizio dell'anno scolastico non hanno nemmeno tentato di risolvere il problema».
Una nota di protesta è giunta anche dal deputato di Sinistra Italiana Gianni Melilla, secondo cui un servizio di ordine pubblico «sproporzionato» ha accolto i liceali che protestavano in piazza Italia, davanti alla sede della Provincia. «Un'autoblinda in assetto antisommossa della Guardia di Finanza, 5 macchine della polizia di Stato, una macchina dell'Arma dei carabinieri e una macchina di vigili urbani. Uno schieramento imponente per un corteo senza alcuna valenza politica, ma con il semplice obiettivo di una sede più decente per una decina di classi di una succursale», ha detto il parlamentare aggiungendo: «Non è stata una bella lezione di educazione civica per quei giovani studenti. Mi auguro che si sia trattato di un semplice infortunio. Comunque - ha concluso Melilla - speriamo che la Provincia e il Comune risolvano il problema della succursale dello scientifico».