Pino Sabbatini: l’uomo delle imprese “ai confini del cielo”

Il capo del Soccorso alpino teramano ha scalato vette in tutto il mondo dal Nepal alla Nuova Guinea
TERAMO. Le sue imprese sono state definite "viaggi ai confini del cielo", definizione più che corretta se si pensa ai tanti obiettivi raggiunti sulle vette delle montagne che sono state la sua ragione di vita. La montagna era, infatti, la sua seconda casa: amava percorrerla, scalarla, studiarla e rispettarla, aveva persino lasciato il suo lavoro di imprenditore per diventare un professionista dell’ambiente montano.
Il suo profilo professionale, nel portale Compagniadelleguide.it, la scuola di montagna di cui è uno dei fondatori, spiega bene quanto fosse stretto il legame. «Pino Sabbatini», si legge nel sito, «è guida alpina, accompagnatore di media montagna, maestro di alpinismo, escursionismo, di mountain bike e ciclismo fuoristrada, esperto valanghe Aineva, tecnico di elisoccorso Cnsas».
Anni di esperienza nei quali ha spesso salvato la vita ad altri, non sono però stati sufficienti per salvare la sua e quella del suo compagno di escursione. Ha perso la vita a 51 anni da poco compiuti sulla sua montagna, in un punto che ben conosceva.
Sabbatini, nato a Teramo è stato componente dello storico gruppo "Aquilotti del Gran Sasso" di Pietracamela. Era a capo del Soccorso alpino teramano e, ironia della sorte, responsabile del servizio di prevenzione valanghe ai Prati di Tivo. La sua passione lo ha portato a scalare montagne importanti. E’ stato in Nuova Guinea dove ha scalato la Piramide di Carstensz di 5.040 metri e in Nepal dove ha salito l’Ama Dablam di 6.854 metri, avventura condivisa con l'amico e collega Gaetano Di Blasio che lo ricorda con grande commozione e affetto.
«E' andata via », dice Di Blasio, «una persona straordinaria. La scalata all'Ama Dablam, è stata una esperienza unica nella quale è emersa ancor più la sua passione per la montagna, per le persone che la abitano. Sempre pronto a dare una mano, come soccorritore non si è mai tirato indietro. Aveva tanta voglia di fare, era uno dei membri certi del progetto "Everest 2016": l'avremmo scalato insieme. E progettava di scendere in bici il Kilimangiaro».
Pino ieri non doveva essere in montagna, sarebbe stata una domenica in famiglia, solo sabato sera il cambio di programma. Sposato con Mariella, sovrintendente capo del Corpo Forestale, lascia due figlie, Eva e Gaia, due campionesse dell'atletica teramana.
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