Poliziotto trovato morto negli alloggi della questura di Foggia, era un 58enne di Montesilvano

20 Settembre 2025

Lino Amicone, questo il suo nome, avrebbe usato la pistola di ordinanza: da qualche tempo lavorava in Puglia dopo aver prestato servizio alla Polfer di Pescara

MONTESILVANO. Una tragedia ha scosso ieri le forze dell’ordine di tre città, Montesilvano, Pescara e Foggia, per la prematura scomparsa di un poliziotto, Lino Amicone, di 58 anni. L’agente originario di Montesilvano, che per anni aveva prestato servizio alla Polfer di Pescara, da qualche anno si era trasferito in Puglia, dove lavorava come sovrintendente coordinatore alle volanti della questura di Foggia. Ed è proprio in uno degli alloggi di servizio di via Antonio Gramsci, dove Amicone viveva, che l’agente si sarebbe tolto la vita nella serata di mercoledì, con la pistola di ordinanza. Stando a quanto si apprende, Amicone avrebbe dovuto svolgere il turno di lavoro dalle 19 all’una di notte di mercoledì e aveva preso il treno da Pescara, nel pomeriggio, per raggiungere Foggia in orario.

Ma al momento del turno non si è presentato sul posto di lavoro, anche se nessuno poteva immaginare il tragico motivo della sua assenza. A fare il drammatico ritrovamento nel suo alloggio di servizio, giovedì mattina, sono stati i colleghi che hanno allertato immediatamente i soccorsi, ma per lui non c’era ormai più nulla da fare. Ancora da chiarire le cause. Tra le ipotesi anche motivi sentimentali, ma non si esclude altro. Appena cinque mesi fa, la stessa sorte era toccata a un collega di 43 anni di Amicone, sempre in servizio alla Questura di Foggia e a sua volta morto dopo un gesto volontario.

La notizia della scomparsa di Amicone ha fatto presto il giro di Montesilvano, città di cui l’uomo era originario e dove viveva in via Metauro, nel retropineta di Santa Filomena, e della vicina Pescara, dove il poliziotto aveva lavorato per tanti anni alla Polfer. Chi lo conosceva lo descrive come un uomo molto cordiale, socievole e allegro, tanto da cantare spesso in balcone, e amante dello sport, delle moto e delle auto di lusso. Le foto pubblicate dal poliziotto sul suo profilo Facebook restituiscono l’immagine di un uomo solare, nonostante ad agosto avesse scritto “io in questo schifo di società attuale sono una mosca bianca, ma così rimarrò a prescindere da tutto”.

Molto attento alla linea, appassionato di diverse discipline sportive, dalle moto da corsa al paddle, passando per le bici, il beach tennis e le moto d’acqua, Amicone amava il mare di Pescara che lo ha visto, negli anni, frequentare diversi stabilimenti, da Nettuno a Belvedere, passando per San Marco e Barracuda. Ed è proprio sui campi da gioco di questi stabilimenti che Amicone si dilettava con gli amici a giocare a beach tennis, anche in compagnia del fratello e poliziotto Gianluca, mettendo in campo tutto il suo spirito agonistico.

A ricordare con affetto e grande tristezza l’agente montesilvanese è anche il collega e concittadino Ottavio De Martinis, sindaco di Montesilvano: «La notizia della morte di Lino mi ha provocato un grande dolore, così come nei miei colleghi», evidenzia. «Eravamo pari corso, abbiamo iniziato entrambi tra il 1988 e il 1989 e insieme appartenevamo all’epoca al gruppo degli ausiliari. Non ci vedevamo da diversi anni, ma lo ricordo come un ragazzo sorridente, gioviale, con una grande passione per le moto e per lo stile ricercato. A nome di tutta l’amministrazione rivolgo un abbraccio sincero alla sua famiglia». A rivolgere un pensiero ad Amicone è anche un collega, che sui social scrive: «È stato un piacere e un onore lavorare con te e ogni tanto farti da autista alle volanti della questura di Foggia. Ciao Lino, mi mancherai».

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