Pronto soccorso sotto pressione Il Pd: servono nuove assunzioni 

Il consigliere regionale Blasioli: a fronte di 13.500 accessi, c’è un medico per turno ogni 50 malati «Occorre personale anche al Centro del risveglio». La Asl: «Questioni già alla nostra attenzione»

PESCARA. «Il numero degli accessi al pronto soccorso di Popoli sale, ma il personale non è sufficiente, così come non è sufficiente al Centro per disturbi alimentari». Sono solo due delle questioni sollevate dal consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli dopo una visita ispettiva, effettuata l’8 marzo. Il primo problema è «la carenza cronica di personale Pronto soccorso, essendoci solo 4 medici, compreso l’ex direttore Francesco D’Atri, in pensione, che continua a lavorare. Spesso, poi, c’è un solo infermiere, e gli Oss sono 4. Un potenziamento dell’organico sembra indifferibile», dice, tanto più che «nel 2022 gli accessi sono stati 13.500, un numero record per Popoli che, in proiezione, dovrebbe raggiungere i 15mila accessi nel 2023, stando ai 600 accessi in più di gennaio e febbraio scorsi rispetto ai primi due mesi del 2022». D’altronde è stata proprio la Asl a cercare di dirottare l’utenza sugli ospedali di provincia, considerato che spesso quello di Pescara è sovraffollato. Non è pensabile però che «un solo medico assista 50 pazienti a turno».
Altra questione, sempre legata al Pronto soccorso, è la «permanenza dei pazienti per più giorni, specie anziani, per via della carenza di posti letto in Geriatria». Negli spazi del Pronto soccorso Blasioli ha notato anche che «non è stata mai usata l’apparecchiatura per la telemedicina, utilissima per consentire consulenze immediate a distanza, specie per la stroke e la neurochirurgia. E quindi i pazienti sono costretti a spostarsi, con il personale al seguito, verso altri ospedali». Blasioli fa emergere anche il caso della «chiusura degli immobili, nell’area dell’ospedale, dopo i terremoti del 2009 e del 2016» e chiede di sapere «quando torneranno agibili», per liberare i locali occupati attualmente che risultano «angusti o sovraffollati».
Nella visita ispettiva il consigliere del Pd ha fatto tappa anche nel Centro del risveglio, dove il ministro della Salute Orazio Schillaci è stato accolto a dicembre scorso. «Oltre ai sei posti di riabilitazione intensiva, per interventi di recupero di disabilità importanti, ci sono gli spazi del piano ristrutturato che accoglierà, con 12 posti letto, il Centro regionale del risveglio e della riabilitazione, per pazienti con gravi cerebrolesioni acquisite, traumatiche e non traumatiche. Si è in attesa degli arredi e poi serviranno le giuste unità di personale», dice Blasioli augurandosi «che le assunzioni siano previste il prima possibile dalla Asl».
Ultima questione: il Centro per i disturbi alimentari, struttura con valenza regionale, «ha subito un brusco stop, per la pandemia e per il pensionamento di una fetta del personale». Gli spazi, poi, non sono quelli ideali perché «la Cardiologia ha occupato alcune stanze» e con i lavori in corso «sostanzialmente c’è un solo ambulatorio. L’ideale è non separare i locali per la diagnosi da quelli del trattamento». Per questo Centro il consigliere del Pd fa notare che «ad occuparsene c’è solo una dottoressa, Luisa Andreacola, incardinata nell’organico di Medicina. E mancano un ambulatorio intensivo e un centro diurno». Tante riflessioni per dire che «l’ospedale merita più attenzione dalla Regione». La Asl fa sapere che si tratta di «questioni già all’attenzione» e non mancheranno «risposte» alle questioni sollevate.