Sospiri: «Trasferiamo la biblioteca Di Giampaolo»

PESCARA. «Chiederò alla Regione Abruzzo di rescindere con effetto immediato il contratto in essere con i proprietari dei nuovi locali scelti per trasferirvi la biblioteca Di Giampaolo in via...
PESCARA. «Chiederò alla Regione Abruzzo di rescindere con effetto immediato il contratto in essere con i proprietari dei nuovi locali scelti per trasferirvi la biblioteca Di Giampaolo in via Tiburtina, e di individuare subito nuovi spazi, nel centro di Pescara, in cui riportare rapidamente la struttura». Questa la proposta del consigliere regionale e comunale Lorenzo Sospiri per la condizione di abbandono nella quale versa la storica struttura culturale cittadina chiusa ormai da quasi cinque mesi dopo il trasloco dalla sede di viale Regina Margherita.
«Lo avevamo detto cinque mesi fa alla Regione che quella localizzazione scelta, seppur economica, non andava bene», aggiunge Sospiri, «e purtroppo avevamo ragione se dopo cinque mesi i locali non hanno neanche l’allaccio all’energia elettrica e soprattutto se quello spazio non è stato riaperto come promesso. Già lunedì tornerò a chiedere un nuovo intervento dell’assessore Carpineta per restituire al centro cittadino una struttura che è sempre stata un punto di riferimento per studenti e famiglie». «Nei mesi scorsi», ricorda il consigliere Sospiri, «avevamo avuto contatti chiari con l’assessore regionale Carpineta, responsabile del caso, illustrando in maniera inequivocabile tutti i risvolti della biblioteca di piazza Salotto, un punto di riferimento per intere generazioni: certamente la struttura non poteva più restare nei locali di piazza della Rinascita, dichiarati insalubri dagli stessi vigili del fuoco, ma in seguito a quella certificazione, la Regione Abruzzo, proprietaria dell’ente, ha emanato un bando pubblico per individuare una nuova localizzazione. Bando che evidentemente è stato aggiudicato esclusivamente sulla base del principio della convenienza economica, decidendo il trasferimento della struttura non di pochi metri, ma addirittura in un altro quartiere, in via Salara Vecchia, una traversa della via Tiburtina. Una scelta che sicuramente sarà stata vantaggiosa per le casse regionali, ma che non ha tenuto conto delle esigenze dell'utenza della Di Giampaolo, un’utenza tipicamente territoriale, circoscrizionale, un’utenza che paradossalmente oggi è rimasta priva di una biblioteca, considerando che è rimasta a disposizione solo quella provinciale, in via del Concilio, con tutti i problemi di agibilità che oggi anche quella struttura presenta».
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