Tangenti, chiuse le indagini sugli Stati, Buzzelli, Stornelli e Angeloni

Avviso di conclusione delle indagini per i cinque indagati tra cui l’ex assessore regionale ora candidata con la lista Abruzzo civico che appoggia Luciano D’Alfonso

AVEZZANO. La procura di Avezzano ha firmato il nuovo avviso delle conclusioni delle indagini nell'inchiesta per corruzione che coinvolge Ezio Stati, sua figlia Daniela, consigliere regionale, candidata nella lista Abruzzo Civico che appoggia Luciano D'Alfonso, il genero Marco Buzzelli, Sabatino Stornelli e Vincenzo Angeloni. La vicenda risale agli anni 2008-2009, periodo in cui, secondo gli investigatori, la famiglia Stati, e in particolare Daniela (che tra il 2009 e il 2010 ricopriva la carica di assessore regionale all'Ambiente) avrebbe percepito regalie da Angeloni e Stornelli utilizzate a scopo di corruzione. Tempo fa il gup aveva chiesto la riformulazione dei capi di imputazione e il nuovo pm dell'inchiesta, Roberto Savelli, ha firmato l'avviso di conclusione delle indagini contestando ai cinque il reato di corruzione aggravata.

Daniela Stati fu arrestata insieme al padre e al convivente all'inizio del 2010. In base alle indagini la Stati avrebbe fatto pressioni sul presidente della Regione, Gianni Chiodi, per modificare una ordinanza della Presidenza del Consiglio per far rientrare la società regionale Abruzzo Engineering - partecipata dal socio privato Selex - tra quelle qualificate per le pratiche della ricostruzione del post sisma dell'Aquila. La Stati è indagata nella stessa inchiesta anche per aver fatto ulteriori pressioni, sempre a favore della Selex, per l'affidamento diretto di fondi da parte della Regione accedendo ai finanziamenti Por e Fers per investimenti nel settore monitoraggio e prevenzione dei rischi sismici. In cambio di queste pressioni la Stati e il convivente avrebbero ottenuto diamanti dal valore di 15 mila euro, tv al plasma, auto e contratti di lavoro fittizi per lo stesso Buzzelli.

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