Yelfry, lievi miglioramenti E arriva la visita del console

30 Aprile 2022

PESCARA. «Yelfri sei stato molto coraggioso, non hai perso il controllo neppure nei momenti più difficili». Lo hanno reso orgoglioso e fiero le parole del console dominicano a Genova, Nelson Carela,...

PESCARA. «Yelfri sei stato molto coraggioso, non hai perso il controllo neppure nei momenti più difficili». Lo hanno reso orgoglioso e fiero le parole del console dominicano a Genova, Nelson Carela, che ieri nel tardo pomeriggio ha fatto visita a Yelfry Rosado Guzman, il cuoco 23enne rimasto ferito con 5 colpi di pistola, la domenica delle Palme, mentre lavorava in un locale di piazza Salotto. Con Carela, al capezzale del giovane dominicano, Vladimir Sanchez, rappresentante del consolato di Roma, e l’esponente governativo Maria Peralta. All’incontro erano presenti anche Nelly Peralta, presidente dell’associazione dei dominicani in Abruzzo e la mamma di Yelfry, Melani Guzman. Dal 10 aprile scorso, quando un cliente del ristorante gli ha sparato contro, il ragazzo, che ha riportato una lesione midollare, è ricoverato, prima in Rianimazione e adesso nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale di Pescara. Ed è in attesa di essere trasferito, lunedì 2 maggio, al San Raffaele di Sulmona, dove inizierà un lungo periodo di riabilitazione motoria. Le sue condizioni di salute sono in lento, lentissimo, miglioramento. «Al tocco avverte qualche piccolo stimolo sensitivo», dice cauto il neurochirurgo Donato Carlo Zotta, direttore dell'unità Operativa complessa (Uoc) di Neurochirurgia, «se gli si toccano le gambe, avverte un pizzico, risponde bene. La gamba destra è più sensibile della sinistra, ma è ancora troppo presto per fare previsioni. Yelfry dovrà affrontare una lunga riabilitazione, ci vorranno almeno 2-3 mesi per avere risposte più precise».
L’obiettivo di Yelfry , come ripete sempre, è tornare a camminare, combattere sul ring come quando faceva il pugile. Ma soprattutto desidera riabbracciare il suo bambino di 3 anni. E intanto continua a ricevere il sostegno della famiglia e degli amici attraverso videochiamate, messaggi e doni. E sui social la solidarietà di tanti sconosciuti che gli scrivono parole affettuose. Ieri la visita degli esponenti del consolato dominicano in Italia ai quali ha raccontato, in lingua, la sua odissea e i patimenti dell’animo. «Quando tutto sarà finito e starà meglio», riferisce Nelly Peralta, «Yelfry, che crede in Dio, sarà anche disposto a perdonare chi gli ha fatto del male. Lui chiede solo giustizia».
(c.co.)