Serie A

Il commentone della 30esima giornata di Serie A

31 Marzo 2025

Cade l'Atalanta e si definisce sempre più una corsa a due per il titolo. In zona europea vincono tutte, mentre in zona retrocessione scatto importantissimo del Cagliari.

Como vs Empoli

La trentesima giornata si apre con gli anticipi tra Como ed Empoli e tra Venezia e Bologna. Al Sinigaglia va in scena una sfida salvezza molto equilibrata e divertente: al vantaggio lariano, annullato per un’evidente posizione di offside da parte del goal scorer Goldaniga, rispondono i toscani prima con la chance di Kouamé, a centimetri dalla prima rete in campionato, e poi con il palo di Grassi al 39’. Nella ripresa, è ancora Goldaniga a rendersi pericoloso per i padroni di casa, ma il suo colpo di testa da sottomisura termina di poco a lato. E allora ecco un’altra occasionissima per la squadra di D’Aversa: Moreno sbaglia un appoggio al limite dell’area e avvia il contropiede avversario.

Grassi intercetta e imbuca per Kouamé: l’ivoriano supera i difensori biancoblu in velocità, poi salta anche Butez, uscito quasi sulla trequarti, e conclude in equilibrio precario, colpendo il palo. Dopo il grande spavento, arriva il gol del vantaggio comasco: al 61’, azione da manuale della formazione di Fabregas, con scambi tutti di prima che liberano Douvikas, bravo a farsi trovare pronto e a siglare l’1-0 a porta sguarnita. Passa appena un quarto d’ora ed ecco il pari: cross di Pezzella e incornata di Kouamé, che finalmente spezza la maledizione e realizza il primo gol con gli azzurri. Nel finale, lo stesso Kouamé fallisce il gol vittoria e, qualche minuto dopo, Fazzini riceve un ineccepibile cartellino rosso per un’entrataccia su Ikoné. Risultato che non fa felice nessuno, con il Como che rimane a +7 sulla zona retrocessione e l’Empoli che resta ancorato al terzultimo posto.

Venezia vs Bologna

Sull’ostico campo del Penzo arriva il Bologna, in uno stadio in cui il Venezia è riuscito a strappare punti ad Atalanta, Lazio e Napoli. È proprio degli arancioneroverdi la prima grande occasione della partita, con Zerbin che si ritrova la palla tra i piedi dopo un rimpallo ma tira troppo debolmente, centrando Skorupski. Situazione di totale stallo, che nel secondo tempo viene sbloccata da un gol fenomenale di Orsolini: l’esterno italiano, escluso un po’ a sorpresa dalle convocazioni di Luciano Spalletti per le sfide contro la Germania, riceve un traversone di Cambiaghi e, al volo, la manda alle spalle dell’incolpevole Radu.

Che meraviglia dell’ex Atalanta e Juve! Nel tempo rimasto a disposizione, Skorupski blinda il risultato con un miracolo su Yeboah, che non riesce a superare i 188 centimetri dell’estremo difensore polacco. Continua spedito il cammino verso l’Europa del Bologna, che resta quarto in classifica tenendo a distanza minima la Juventus. Dall’altra faccia della medaglia c’è il Venezia, che a sole 8 giornate dalla fine si ritrova a 5 punti dal primo posto utile per non retrocedere. Sembra scontato dire che ci vorrebbe un cambio di marcia da parte degli uomini di Di Francesco, ma a poche gare dal traguardo pare essere l’unica possibilità.

Juventus vs Genoa

Alle 18 si affrontano Juventus e Genoa, alla prima di Tudor da allenatore dei bianconeri. Preso come traghettatore, il croato torna alla Juve dopo l’esperienza da giocatore, in cui ha collezionato 174 presenze, e la breve parentesi da vice di Pirlo. Il nuovo mister succede a Motta, che non è riuscito in questi mesi a dare una vera impronta personale alla squadra, che con l’ex Marsiglia trova invece un’energia diversa e anche maggiore intraprendenza dei propri giocatori. Tra questi ci sono senza dubbio Vlahovic e Yildiz, con il primo che era stato relegato ai margini del progetto, mentre al secondo viene lasciata più libertà di muoversi tra le linee. Al 25’ sono proprio loro a confezionare il vantaggio juventino, con la partecipazione anche di… Tudor!

Il tecnico spalatino velocizza la ripresa del gioco, dando a Koopmeiners il pallone per battere la rimessa laterale: l’ex Atalanta va subito da Vlahovic, che contende la sfera con Vasquez. Il rimpallo favorisce Yildiz, che punta la porta a testa bassa: il turco salta De Winter con una finta ubriacante e infila Leali, realizzando il settimo gol stagionale. Un gol da 10, sia per la preparazione, che per la grande freddezza a tu per tu con il portiere. Nella seconda metà di gara il Genoa si rende pericoloso con Pinamonti al 55’, la cui girata termina larga di un soffio. Agli sgoccioli del match la Vecchia Signora fallisce il 2-0, con Weah che non sfrutta una grande opportunità: Thuram si fa 70 metri palla al piede in ripartenza e poi la mette a rimorchio per lo statunitense, che trova la super opposizione di Leali. Vittoria di misura per le Zebre, che inseguono il quarto posto rimanendo a un solo punto dal Bologna.

Lecce vs Roma

In serata si sfidano Lecce e Roma. Partenza a razzo della Lupa, che sfiora il gol dopo appena 9 minuti: rilancio di Svilar, incomprensione tra Falcone e Guilbert che si scontrano e lasciano strada libera ad Angelino, che a porta spalancata conclude malamente sull’esterno della rete. I salentini non stanno però a guardare e si rendono molto pericolosi con Helgason, che sfiora il palo con un gran tiro dalla distanza. È ancora su un errore della difesa dei padroni di casa che la squadra di Ranieri sfiora il vantaggio: errore in impostazione di Falcone e palla tra i piedi di Koné, che però non supera nell’1 vs 1 l’estremo difensore italiano. Punteggio che resta ancorato sul risultato di parità, anche se le emozioni non sono di certo mancate nella prima metà di gara. Nel secondo tempo non cambia il canovaccio tattico del match, con chances da ambedue le parti e sfida molto divertente.

A Krstovic, che per poco non trova l’eurogol da centrocampo, risponde Dovbyk, che invece trova l’opposizione di Falcone con i piedi. Passano pochi minuti e alla Roma viene annullata la rete dello 0-1 per fuorigioco di Mancini, che ha anticipato troppo il movimento e si è così trovato alle spalle dell’ultimo difendente leccese. All’80’ c’è la svolta della partita: Dovbyk fa a sportellate con Baschirotto, poi punta Gaspar. L’ucraino fa finta di andare sul destro, poi rientra e prende in controtempo Falcone chiudendo la conclusione sul primo palo. Gol da bomber vero dell’ex Girona, che sigla l’undicesima rete in campionato. Vince di misura anche la Roma, che porta a 7 la striscia di vittorie consecutive; d’altro canto il Lecce ha provato in ogni modo a impensierire la retroguardia romanista, ma non è riuscito a racimolare neanche un punto nonostante l’ottima prestazione.

Cagliari vs Monza

La domenica si apre con lo scontro salvezza tra Cagliari e Monza. Primo tempo di attento studio tra le due squadre, con qualche tentativo a testa ma nessuno di questi degno di nota. Nella ripresa invece si vede chi è veramente la squadra che ha più voglia di vincere: la formazione di Davide Nicola rientra con la consapevolezza di non poter fallire quest’importantissima occasione, specie davanti al proprio pubblico, e va subito in vantaggio: al 49’ Viola indirizza perfettamente alle spalle di Turati un traversone dalla fascia sinistra di Augello, rompendo la situazione di stallo.

I Brianzoli non reagiscono mai al gol dei rossoblu, tenendo un brutto atteggiamento in campo, quasi di rassegnazione a una retrocessione oramai segnata. E allora arriva anche il 2-0, al minuto 73: Gaetano si incarica della battuta di un calcio di punizione dal limite e sorprende Turati calciando sul suo palo. Nel recupero, prima Pavoletti sfiora il 3-0 scheggiando la traversa, poi Luvumbo Zito concretizza un contropiede con un gran diagonale mancino. Mentre il Monza, come già detto, sembra diretto verso la B, il Cagliari sale a +6 sulla zona retrocessione, accumulando un buon vantaggio sulle rivali in vista del forcing finale.

Fiorentina vs Atalanta

Sfida tra due squadre che lottano per le zone alte della classifica quella del primo pomeriggio, tra Fiorentina e Atalanta. Il match fatica a decollare, ma un errore da matita blu di Hien consente la cavalcata verso la porta di Moise Kean: è il 45’ e il bomber italiano si fa 35 metri palla al piede prima di trafiggere Carnesecchi con una conclusione a fil di palo. I maggiori pericoli arrivano sempre per opera dell’ex Juventus, che al 61’ sfiora la doppietta personale: ripartenza viola avviata da una giocata sublime di Gudmundsson, che salta secco Kolasinac con un tunnel e imbuca per Dodo. Il terzino brasiliano rientra verso il centro del campo e serve il vice capocannoniere del campionato che, dopo aver virato sul piede forte, fa partire un missile che termina di poco alto. La Dea prova a rispondere con il suo giocatore di maggiore qualità, De Ketelaere: CDK riceve tra le linee, poi controlla e tira in una frazione di secondo, ma anche stavolta la conclusione sfiora il palo.

Non la miglior prestazione degli uomini di Gasperini, che non sono sembrati ai livelli delle scorse partite, soprattutto a livello di intensità. A 20 dal 90’ Ranieri ha una doppia gigantesca occasione per chiudere i giochi e concedere anche un po’ di riposo sia fisico che mentale ai Gigliati: filtrante di un ispiratissimo Gudmundsson per il proprio capitano che, a tu per tu con Carnesecchi, fallisce sia il primo tentativo che la ribattuta. Prosegue l’inseguimento di Kean e compagni verso l’Europa, mentre forse si rompono le speranze nerazzurre per lo scudetto, poiché ora la distanza dagli altri nerazzurri è di ben 9 lunghezze. A proposito di Kean, si può dire che questa sia la stagione della sua consacrazione.

16 gol in Serie A, 1 in Coppa Italia, 2 in Conference League, la recente doppietta a Dortmund contro la Germania, che ha permesso all’Italia quantomeno di rendere la sfida più avvincente, nonostante il risultato maturato all’intervallo. Un giocatore fisicamente formidabile, che ha nella potenza una delle sue armi migliori e che sta forse diventando un rimpianto per la Juve. È vero che l’anno scorso forse non era messo nelle migliori condizioni per segnare, forse anche per una questione di pressione, che a Torino è sicuramente superiore a quella di Firenze, ma il classe 2000 sembra cresciuto soprattutto a livello mentale.

Inter vs Udinese

Alle 18 la capolista ospita l’Udinese, che in trasferta si è spesso rivelato un avversario ostico e difficile da affrontare. L’Inter parte fortissimo e cerca di archiviare la pratica bianconera nei primi minuti: all’8’ Mkhitaryan scappa sulla sinistra e poi appoggia dietro per Frattesi, la cui conclusione viene murata da Solet. Il pallone torna però tra i piedi del centrocampista italiano, che da due passi centra il palo, anche a causa di un leggero tocco di Okoye che impedisce il più comodo dei tap-in. È questione di minuti per il vantaggio meneghino: azione da playstation dei nerazzurri, che ripartono prima sulla destra con Thuram; il francese poi converge, serve Arnautovic e dall’austriaco apertura per Mkhitaryan; l’armeno aspetta la sovrapposizione di Dimarco e gliela passa al momento giusto: a raccogliere il cross basso dell’esterno italiano arriva Arnautovic, che di mancino riesce a tenere bassa la conclusione e a far passare la palla in un pertugio. Passano 21 minuti e arriva anche il raddoppio, in fotocopia al primo gol: questa volta l’azione inizia da più dietro, con Carlos Augusto che trova Mkhitaryan smarcato sulla linea di centrocampo.

Anche stavolta l’ex Borussia Dortmund e Manchester United aspetta la sovrapposizione di Dimarco, che arriva come al solito puntuale. Il 32 crossa ancora basso a centro area, dove arriva Frattesi che stavolta non può sbagliare. 2-0 e primo tempo meraviglioso della Beneamata,con azioni da manuale e Udinese che non riesce a prendere le giuste contromisure. Nella ripresa i nerazzurri continuano a premere sull’acceleratore e creano un’altra trama di gioco interessante al 62’: Mkhitaryan si trova in difficoltà, chiuso da due avversari vicino alla bandierina del calcio d’angolo, ma riesce ad appoggiare a Carlos Augusto facendo passare il pallone tra le gambe di Atta. Il rinvio del brasiliano diventa buono per Thuram, che di prima va da Dimarco e da lui a Correa. L’argentino, subentrato nella ripresa ad Arnautovic, restituisce a Dimarco che, dal limite dell’area, fa partire un bolide che sfiora la traversa.

Quando la partita sembra ormai ben indirizzata, arriva un improvviso colpo di scena: è il 71’, Solet fa suo un rilancio di Sommer, poi salta Barella e, arrivato ai 25 metri, scaglia in porta un tiro a giro sul primo palo che si infila alle spalle del portiere svizzero . Gol meraviglioso di uno degli osservati speciali del match, da tempo sul taccuino della dirigenza interista. Il Biscione esce dalla partita, complice la stanchezza e le poche risorse dalla panchina, e soffre molto nel tempo rimanente. Prima Lucca e poi ancora Solet costringono Sommer agli straordinari, che blinda il risultato e consente così all’Inter di rimanere in testa alla classifica. Nel finale, espulso Simone Inzaghi per proteste reiterate contro l’arbitro Chiffi, autore di una prestazione non all’altezza del massimo campionato italiano, con diverse decisioni controverse da entrambe le parti.

Napoli vs Milan

Alle 20.45 il Milan va a giocare al Maradona. Partita fondamentale, per gli azzurri per rimanere attaccati alla vetta, per i rossoneri invece per provare a dare un senso a questo finale di campionato. I Partenopei tornano al 433 e forse anche per questo spiazzano un po’ gli avversari, che dopo appena un giro d’orologio si fanno beffare: lancio di Di Lorenzo per Politano, che si inserisce tra Pavlovic e Theo Hernandez e poi va al tiro con il piede forte, battendo Maignan e indirizzando immediatamente la partita. Grande amnesia difensiva dei rossoneri, che al minuto 19 si ripete: Buongiorno recupera alto il pallone e serve subito Gilmour che, arrivato al limite, finta la conclusione e poi serve Lukaku, lasciato solissimo a centro area. Il belga allora prende la mira, calcia e, seppur masticando un po’ la conclusione, riesce a siglare il suo 400esimo gol in carriera.

Anche in questa circostanza Pavlovic sceglie di attaccare il pallone piuttosto che seguire l’ex Inter, dandogli però troppo spazio. Nel secondo tempo il Diavolo rientra in campo con più cattiveria e, grazie anche all’ingresso di Leao, crea occasioni promettenti. La più importante è al 68’, quando una triangolazione dell’asse Theo-Leao libera il francese in area, che viene steso da Billing. Sozza non ha dubbi e concede il penalty, della cui trasformazione si incarica Giménez: il Bebote però si fa ipnotizzare dagli 11 metri, con Meret che indovina l’angolo e addirittura blocca la conclusione.

Sono sempre i due giocatori della fascia mancina però a provarci maggiormente. All’84’ riescono a creare un’occasione che Jovic non può fallire. Ripetuti scambi, con alla fine sempre Leao a mandare sul fondo Hernandez che mette un cross basso solo da correggere in porta. Torna così al gol Jovic, che non segnava dal 14 aprile scorso. La partita finisce perciò 2-1: Conte rimane a -3 da Inzaghi, mentre Conceicao è sembrato che volesse preservare le energie per la sfida di Coppa Italia contro l’Inter, poiché alzando il trofeo non solo si potrebbe considerare la stagione meno negativa di quanto non lo sia adesso, ma anche perché permetterebbe l’accesso diretto ai gironi di Europa League.

A conclusione di questa 30esima giornata, ricca di vittorie di misura, i posticipi Verona-Parma e Lazio-Torino.