Serie A

I temi della serie A: Napoli e Roma a braccetto, Fabio Grosso continua a salire. Como da applausi

31 Ottobre 2025

Il commento al campionato dopo la nona giornata di andata. L'Inter torna alla vittoria e insegue a -3, a pari punti con il Milan. La Juventus riprende a vincere: e adesso parte l’era-Spalletti. Cotinua a stupire il Sassuolo guidato dal tecnico pescarese Fabio Grosso (foto)

Lecce-Napoli

Il primo turno infrasettimanale del campionato entra in scena alla nona giornata. Ad aprire le danze è Lecce-Napoli, con Conte che torna nella sua città natale per continuare ad ambire al primo posto. Prima metà di gara giocata a ritmi moderati, con qualche accelerazione importante da parte delle due squadre: ai giallorossi non dispiace il pareggio, mentre i partenopei accusano il dispendio fisico del big match contro l’Inter di sabato scorso. La prima buona opportunità è salentina, con Pierotti che chiede e ottiene l’uno-due da Coulibaly e appoggia al limite per Berisha, la cui conclusione prende in controtempo Milinkovic-Savic ma si spegne sul fondo. Rispondono gli azzurri al 35’, con una splendida trama di gioco: Lang recupera palla e mette in moto Elmas, che arriva all’altezza del vertice dell’area di rigore e serve Gilmour. Lo scozzese è bravissimo, perché di prima serve sulla corsa l’accorrente Olivera: la conclusione dell’ex Getafe è velenosa, con Falcone che evita che il pallone gli passi tra le gambe e con Tiago Gabriel che allontana la minaccia. Nella ripresa non cambia il canovaccio tattico del match: il Napoli cerca di sbloccarla con le giocate individuali, mentre il Lecce si affida a ripartenze e calci piazzati. È proprio da un corner che nasce l’episodio chiave della partita: Berisha disegna una parabola perfetta per Gaspar, che impatta di testa ma trova l’opposizione di Juan Jesus. Tuttavia, dopo pochi minuti, l’arbitro Collu viene richiamato a on field review e decreta il penalty per un tocco di mano del difensore brasiliano: dal dischetto si presenta Camarda, che però si fa ipnotizzare dal miglior pararigori della scorsa Serie A: numeri incredibili per Milinkovic-Savic, che ha salvato ben 5 degli ultimi 9 rigori, con una media a dir poco impressionante. Come detto, a seguito di questo evento, cambia la gara: il Lecce accusa il colpo, mentre i campani reagiscono al grande rischio percorso. E infatti, al minuto 69, arriva il gol che decide l’incontro: punizione di Neres per Anguissa, che svetta più in alto di tutti e deposita in rete. È la seconda rete consecutiva per il camerunense, che si riconferma letale in area avversaria. Finisce 1-0 per il Napoli, che dopo le due brutte sconfitte con Torino e PSV rialza la testa e dà continuità al successo contro l’Inter; esce comunque a testa alta la formazione di Di Francesco, che mette in difficoltà i partenopei ma esce dalla partita dopo il rigore sbagliato.

Atalanta vs Milan

In serata il Milan va a far visita all’Atalanta di Juric, reduce da ben 6 pareggi nelle prime 8 giornate. Pronti, via e si sblocca subito il match: calcio d’angolo a rientrare di Bartesaghi, respinta della difesa atalantina e conclusione al volo da fuori area di Ricci, che anche grazie a una deviazione si insacca all’angolino, beffando Carnesecchi. Partita subito in discesa per il Diavolo, che prova a ripartire in contropiede in più occasioni per raddoppiare il parziale. Ma l’imprecisione meneghina impedisce questa eventualità, con la Dea che invece crea diverse opportunità per ripristinare l’equilibrio: Hien, Ederson e Ahanor sono i più pericolosi, con Maignan che si deve impegnare solo sulla conclusione del brasiliano, mentre le altre terminano larghe. Ahanor ha la chance più interessante delle tre, con il suo tiro da posizione più che favorevole che però manca di qualche metro il bersaglio. Il pareggio arriva al minuto 35, con il ritorno al gol di Ademola Lookman: il nigeriano, complice anche un’estate turbolenta in cui sembrava destinato a lasciare Bergamo, non ha iniziato nel migliore dei modi la stagione, rientrando progressivamente ad allenarsi in gruppo e dovendo recuperare una forma fisica ottimale. Ma nella seconda metà del primo tempo, favorito da un filtrante meraviglioso di Pasalic, prende la mira e scarica un missile sotto alla traversa, con Maignan che può solo guardare il pallone terminare alle proprie spalle. Nella ripresa aumenta l’intensità e ne giova lo spettacolo: le squadre si allungano e i tentativi non tardano ad arrivare: Loftus-Cheek, subentrato al posto dell’insufficiente Giménez, è subito nel vivo del gioco e per poco non inganna Carnesecchi, con Kossounou che salva sulla linea e agevola l’intervento del portiere italiano. Nel finale ci provano anche i nerazzurri, con l’iniziativa personale di Zappacosta: il laterale ex Chelsea riesce a trovare le energie per sprintare e saltare Tomori, arrivando poi al limite dell’area e calciando a giro sul secondo palo, con Maignan che deve sfoderare tutti i suoi riflessi per evitare la rimonta orobica. È l’ultima occasione della gara, che termina così sul punteggio di 1-1: è il sesto 1-1 stagionale per gli uomini di Juric, che non riescono a trovare più la vittoria, anche se l’avversario non era di certo agevole; terzo pareggio nelle ultime quattro anche per Modric e compagni, che rimangono comunque attaccati alle zone alte della classifica.

Como vs Verona

Alle 18.30 di mercoledì si giocano Como-Verona, Juventus-Udinese e Roma-Parma. Al Sinigaglia il Como di Fabregas vuole sfatare il tabù contro le piccole, con cui quest’anno ha faticato maggiormente rispetto alle big. Partono subito forte i lariani, che sfiorano l’1-0 al minuto 4: punizione magistrale di Nico Paz, con il palo a dir di no al fantasista argentino. Ma i biancoblu non si demoralizzano, anzi, insistono alla ricerca del vantaggio, che arriva al 9’: cross perfetto di Valle per l’incornata di Douvikas, che in avvitamento spedisce alle spalle di Montipò. Torna al gol l’attaccante greco, che non si iscriveva al tabellino da oltre un mese. Incassata la rete, entra in partita anche la formazione di Zanetti: Serdar si ritrova a tu per tu con Butez ma perde il duello con il francese, mentre sul corner seguente Nelsson sfiora la traversa. Al 25’ ecco il gol del pari: errore in combinazione tra Butez e Caqueret, con Serdar che ne approfitta, si impossessa del pallone e trafigge l’ex Anversa. Il primo tempo va in archivio senza molte altre chances, mentre nella ripresa il 2-1 non tarda ad arrivare: Caqueret riceve sulla trequarti e calibra un traversone meraviglioso, che Posch deve solo spingere in porta per trovare il nuovo vantaggio e il primo gol con la nuova maglia. Nel finale i gialloblu tentano il tutto e per tutto, ma subiscono la rete della sicurezza al 92’: contropiede perfetto orchestrato da Rodriguez, che al momento giusto decide di allargare sulla destra per Vojvoda: il kosovaro controlla e spacca la porta, con un bolide che Montipò non può salvare. Termina 3-1 per gli uomini di Fabregas, che continuano il proprio percorso verso il sogno Europa.

Juventus vs Udinese

La Juventus sfida l’Udinese, in una situazione decisamente complessa: all’indomani della sconfitta contro la Lazio è stato ufficializzato l’esonero di Igor Tudor, con la panchina che è stata affidata ad interim all’allenatore della Next Gen Brambilla. Tudor saluta i bianconeri dopo un avvio gravemente insufficiente, con soli 12 punti in campionato in 8 gare e 2 punti in Champions League in 3 match. Inizio di partita subito ad alta intensità, con la Vecchia Signora che si procura un calcio di rigore dopo appena 3 minuti: Openda viene servito sul filo del fuorigioco e la gioca immediatamente in area per Vlahovic, che prende il tempo a Goglichidze e subisce un’ingenua trattenuta. Si incarica della realizzazione proprio il serbo, che con freddezza spiazza Okoye e indirizza subito la sfida. I piemontesi sembrano avere una carica diversa, con alcune occasioni per colpire anche psicologicamente i friulani: al 38’ Okoye si supera su una deviazione sottoporta di Vlahovic, che devia la conclusione da fuori di Kostic e impegna il nigeriano; un minuto dopo è sempre l’ex Sparta Rotterdam a dire di no al numero 9, che è certamente il più attivo dei suoi. Ma nel primo minuto di recupero del primo tempo, un’incomprensione tra Gatti e Locatelli costa carissimo: Karlstrom recupera palla e attacca la porta, con Buksa e Atta che dialogano e il pallone finisce poi tra i piedi di Zaniolo, eccezionale nel controllare sotto pressione e a pescare l’angolino alla destra di Di Gregorio. Nonostante le tante opportunità, dunque, le Zebre vengono punite al primo vero errore. Nella ripresa i padroni di casa rientrano in campo come una furia, che l’Udinese cerca in qualche modo di limitare: Okoye è attento sui tiri di Openda e Kalulu, mentre accompagna sul fondo una conclusione velenosa di Vlahovic. Ma al 67’, dopo una prestazione superlativa, il nigeriano pecca di superficialità e incassa una rete assolutamente evitabile: traversone di Cambiaso sul secondo palo e stacco aereo di Gatti, con il numero 40 che si lascia sfuggire il pallone dalle mani. La Juve cerca ora di chiudere i conti, con un pressing feroce nella trequarti avversaria: Yildiz viene favorito da un recupero palla in zona offensiva e cerca il jolly da fuori area, ma ancora una volta Okoye chiude lo specchio della porta. Nel finale arriva il tris proprio del turco, che conquista un penalty per fallo, ancora una volta, di Goglichidze: dagli 11 metri è freddissimo il classe 2005, che con 3 gol e 4 assist si conferma un giocatore chiave per la formazione juventina. Torna a vincere e a segnare la Juventus, che si rimette in carreggiata dopo un periodo nero.

Roma vs Parma

A Roma arriva il Parma, nell’incontro tra l’allenatore più giovane, Cuesta, e il più esperto, Gasperini, della nostra Serie A. La prima metà di gara non è entusiasmante sul piano del gioco, con le due squadre che, tranne per sporadiche occasioni, faticano a imporre il proprio calcio. La prima grande chance è al minuto 36 ed è per i crociati: Pellegrino difende con il fisico e si libera di N’Dicka, arrivando sul fondo a crossare: Wesley rinvia male e la sfera finisce tra i piedi di Ordonez, che non riesce ad angolare la conclusione e trova l’opposizione di Svilar. Il pallone rimane però in area, ma Bernabé impiega troppo a preparare il mancino e la difesa giallorossa rientra, deviando in angolo il tiro del centrocampista scuola Manchester City. Al 39’ arriva il vantaggio romanista, ma il var interviene e richiama al monitor Crezzini: Soulé raccoglie una ribattuta e si coordina al volo, battendo Suzuki. Tuttavia, viene ravvisata una posizione di offside di Celik dal VAR Aureliano e dall’AVAR Maggioni, che è considerata attiva perché limita la visuale del portiere giapponese, con la rete che viene così revocata. Nel recupero di primo tempo arriva anche la più grande opportunità per la Lupa: Mancini, in costante proiezione offensiva, crossa dal fondo e Dybala colpisce di testa, ma Suzuki si esalta e nega l’1-0. La rete del vantaggio capitolino arriva nella ripresa, al minuto 63: Dybala pennella dalla bandierina ed Hermoso schiaccia, con Suzuki che non riesce a recuperare la posizione dopo essere stato urtato da un proprio compagno. È un gol fondamentale, perché libera mentalmente Cristante e compagni. Ciononostante, è necessario un super intervento di Svilar, l’ennesimo, per evitare che arrivi il pareggio gialloblu: Sorensen ci prova dalla distanza, ma l’estremo difensore serbo ci arriva con la punta delle dita e conserva il gol di vantaggio. La partita si chiude all’81’, con il ritorno alla rete di Artem Dovbyk: dopo qualche errore più che rilevante, l’ucraino si riscatta con una vera e propria giocata da bomber, stoppando e girandosi in un fazzoletto prima di infilare Suzuki. Nel finale, arriva anche il gol dei ducali, che con Circati trovano la prima marcatura stagionale fuori casa. La Magica tiene il passo del Napoli, a quota 21 punti in classifica: continua a convincere sempre di più la formazione di Gasperini, che è diventata molto abile anche a vincere partite sporche e mai prive di insidie.

Bologna vs Torino

In serata vanno in scena Bologna-Torino, Genoa-Cremonese e Inter-Fiorentina. Al Dall’Ara il Bologna di Vincenzo Italiano, fortunatamente dimesso dopo la grave polmonite di qualche giorno prima, ma non ancora in panchina, affronta il Torino di Baroni, che dopo un avvio complicato si è stabilito a metà classifica battendo, tra le altre, Roma e Napoli. Il match stenta a decollare, con la prima, vera occasione che si registra al minuto 24: errore di Vitik, che in maniera goffa non riesce a rinviare e favorisce Che Adams, che è bravo a rientrare sul mancino e sfortunato a scheggiare la traversa. Passano poco più di 100 secondi e rispondono i rossoblu: Lykogiannis viene smarcato al limite dell’area da uno schema su calcio di punizione e fa partire un gran sinistro a giro, su cui Paleari deve arrampicarsi per evitare che il pallone si insacchi. Escluse queste due, ottime opportunità, la prima frazione è scarna di emozioni, così come la ripresa. L’unico buon tentativo è di Bernardeschi, che con il mancino cerca una parabola meravigliosa, ma Paleari non si fa sorprendere neanche in questa circostanza e sventa. Non succede nient’altro di significativo, con felsinei e granata che si dividono la posta in palio. Va elogiata la seconda prova consecutiva di gran livello di Paleari, che si è fatto trovare pronto a causa dell’infortunio all'emicostato destro rimediato da Israel contro il Napoli.

Genoa vs Cremonese

Al Ferraris si affrontano due squadre che stanno sorprendendo ma in modo diverso: il Genoa è ancorato all’ultima posizione in classifica, mentre la Cremonese è addirittura undicesima, con una sola sconfitta all’attivo contro l’Inter. Pronti, via e la gara si sblocca subito: corner di Vandeputte, tiro strozzato di Bianchetti e rovesciata di Bonazzoli, che realizza un’altra prodezza dopo quella contro il Milan alla prima giornata. Si mette subito in salita per i padroni di casa, che spingono alla ricerca del pari: prima Ekhator sfiora il palo con una bella girata, poi Cornet, dopo un rimpallo, si ritrova il pallone tra i piedi al limite dell’area piccola ma Baschirotto gli si frappone, deviando in modo decisivo la conclusione del franco-ivoriano. I grigiorossi sono però super cinici e, così come in precedenza, trova il raddoppio a inizio secondo tempo: Vandeputte stavolta crossa sul secondo palo, con Bonazzoli che colpisce al volo e trafigge Leali: il portiere italiano prova a salvare con un miracolo, ma la sua respinta avviene quando il pallone ha già varcato la linea di porta. Il risultato sembra ormai archiviato, perché il Grifone non sembra poter rimontare i due gol di svantaggio; tuttavia, gli uomini di Vieira troverebbero anche la via del gol con Vitinha, che però a inizio azione va a contrasto con Baschirotto partendo da posizione di fuorigioco, motivo per cui Abisso decreta l’annullamento della rete dopo aver riguardato l’azione al monitor. Sesta sconfitta in nove gare per i liguri, che non riescono in alcun modo a uscire dal periodo di crisi: è sempre più in bilico la posizione di Vieira, anche se gode ancora di piena fiducia da parte di presidenza e dirigenza; altro grande risultato per la Cremo, che fa un bel balzo in classifica superando Udinese e Atalanta.

Inter vs Fiorentina

A San Siro gioca invece l’Inter, che affronta la deludente Fiorentina dell’ex Milan Stefano Pioli. Il bilancio del tecnico nato a Parma contro i nerazzurri è senza dubbio negativo: solo 7 vittorie in 30 gare, mentre sono ben 17 le sconfitte. Il Biscione deve riscattare la sconfitta al Maradona contro il Napoli, ma fatica a sfondare nei primi minuti: la prima grande occasione è per Bastoni, che fa tutto da solo: recupera palla sulla trequarti, salta due avversari con uno scatto e prova a beffare De Gea con la punta, ma lo spagnolo gli sbarra la strada. Al 30’ primo, controverso episodio: traversone di Barella per Pio Esposito, con l’attaccante italiano che non arriva sul pallone anche a causa della marcatura stretta di Comuzzo. Tuttavia, guardando il replay, sono molti i dubbi riguardo alla decisione di Sozza e del var, che non richiama a on field review il direttore di gara: Esposito e Comuzzo si trattengono reciprocamente, anche se pare che il nerazzurro cerchi di divincolarsi dall’avversario. Al 35’ altra occasione per la Beneamata, sempre con Bastoni protagonista: stavolta il classe ’99 è in versione assistman, con il suo traversone che viene impattato al volo da Dimarco: De Gea è ancora straordinario e con una gran parata di piede nega l’1-0. Nella ripresa cambia la partita: gli uomini di Chivu tornano dall’intervallo con maggiore determinazione, attaccando incessantemente alla ricerca del gol: al 50’ Gosens salva in scivolata un tiro a botta sicura di Dumfries, mentre 3 minuti più tardi Dimarco sfiora il palo con una rasoiata insidiosa. Al 54’ altro episodio molto discusso: i protagonisti sono sempre Comuzzo ed Esposito, con l’ex Spezia che stavolta si libera del friulano ma viene trattenuto dal collo. Anche in questa situazione né Sozza né il VAR Ghersini né l’AVAR Chiffi ravvisano l’irregolarità, con il gioco che riprende a seguito di un silent check. La reazione dei meneghini è ben diversa da quella avuta contro il Napoli sabato scorso: anziché continuare a protestare, questo evento scatena ancora di più la voglia di segnare dei nerazzurri: De Gea è mostruoso prima al 56’ sulla volee di Dumfries e poi al 57’ sulla girata di Bisseck. Dopo le molteplici opportunità, arriva la rete del vantaggio: Calhanoglu riceve al limite dell’area, finta di scaricare sull’out mancino e rientra sul destro, facendo partire un gran diagonale che si infila all’angolino. È un momento importantissimo per i lombardi, che al 71’ trovano anche il raddoppio: scambio a tre tra Calhanoglu, Lautaro e Sucic, con il croato che resiste all’assalto di Mandragora, elude l’intervento di Comuzzo con una gran giocata di suola e batte De Gea, siglando la prima, splendida rete con la nuova maglia. Nel finale un uno-due tra Bonny e Lautaro favorisce il francese, che viene steso da Viti: stavolta Sozza non ha dubbi, fischiando la massima punizione ed espellendo per somma di ammonizioni l’ex Empoli. Dal dischetto è infallibile Calhanoglu, che sigla il 27esimo rigore su 28 tentativi in maglia interista. Torna a vincere la formazione di Cristian Chivu, con un rotondo 3-0; continua il periodaccio della viola, che rimane al penultimo posto in classifica.

Cagliari vs Sassuolo

Il giovedì è aperto dalla sfida delle 18.30 tra Cagliari e Sassuolo. Nel primo tempo scarseggiano le occasioni, con i primi pericoli che minacciano la porta di Caprile a pochi minuti dall’intervallo: prima l’ex Napoli respinge con i pugni una conclusione velenosa di Thorstvedt, poi ribatte con i piedi una conclusione di Volpato, che si era liberato con un tunnel di un avversario per arrivare in porta. Nella seconda frazione di gioco cambia subito il parziale: calcio di punizione da poco più di 20 metri, con Laurienté che si incarica della battuta: il capocannoniere della scorsa Serie B colpisce benissimo, dando al pallone una traiettoria che si abbassa all’ultimo e che Caprile può solo guardare. È una rete fondamentale, che sblocca la gara e che sblocca anche il francese, che aveva messo un solo timbro finora in stagione. Passano appena due minuti e il Casteddu sfiora il pari: Esposito riconquista un pallone e favorisce la conclusione dal limite dell’area di Zappa, che scheggia la parte alta della traversa e termina sul fondo. Al minuto 65 arriva il raddoppio: azione insistita dei neroverdi, con il pallone che transita tra i piedi di Volpato prima di giungere a Pinamonti, che finta il tiro con il destro, rientra sul piede debole e spiazza Caprile, siglando un gol da attaccante puro. Quasi 10 minuti più tardi accorcia le distanze Sebastiano Esposito, che torna al gol dopo 284 giorni: Felici crossa sul primo palo e l’ex attaccante dell’Inter anticipa Idzes, trafiggendo sul primo palo Muric. Ma è un gol ininfluente ai fini del risultato, poiché nel finale i rossoblu non spaventano in alcun modo la retroguardia emiliana; anzi, è il Sassuolo a sfiorare il 3-1 con un ispiratissimo Volpato, che però colpisce il palo esterno da posizione defilata. Terza vittoria nelle ultime cinque per la formazione di Grosso, che sembra aver superato l’iniziale difficoltà dovuta al cambio di categoria; prestazione non all’altezza, invece, per la squadra di Pisacane, che, al contrario del Sassuolo, sta riscontrando molti problemi in queste ultime gare, a fronte di un avvio più che convincente.

Pisa vs Lazio

Chiude la giornata Pisa-Lazio. Poche emozioni regalate dalle due squadre, che non sembrano in una serata di grazia. Per la Lazio provano a fare la differenza prima Isaksen, che riceve a seguito di una grande giocata individuale di Zaccagni ma si fa ipnotizzare da Semper, super reattivo, e poi Toma Basic, che vede infrangere il suo mancino sul palo, non riuscendo a bissare la rete decisiva contro la Juventus. Nella ripresa i tentativi migliori sono sponda nerazzurra, con due colpi di testa: prima Provedel compie un miracolo su Moreo, poi Touré sovrasta Marusic ma non inquadra per poco lo specchio. Uno 0-0 chiude la nona giornata: possono essere contente le Torri, che ottengono il quarto pareggio nelle ultime cinque gare; sarà meno soddisfatto Maurizio Sarri, che poteva approfittare degli altri risultati per fare un bel balzo in classifica. Ancora a secco di reti davanti al proprio pubblico la formazione allenata da Gilardino, che non segnano nella massima competizione italiana da ben 12590 giorni, con l’ultima rete che venne realizzata nella stagione 1990-1991 da Fiorentini nella vittoria interna per 1-0 contro il Bari.